“SAN GIMIGNANO” – Gioco strategico

SAN GIMIGNANO – Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori – La scatola

SPIELBOX 2002 - Copertina dedicata

SPIELBOX 2002 – Copertina dedicata

WIN 2002 – Copertina dedicata

La città di San Gimignano , ufficialmente denominata San Gimignano delle belle Torri , si trova nel cuore della Toscana ed è famosa per le sue torri medievali costruite dalle più ricche e potenti famiglie nobiliari. 15 delle 72 torri che furono costruite lì sono ancora in piedi oggi. Dal 1990 San Gimignano è stata classificata come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

San Gimignano deriva da “Gnomoni“, il gioco che si è aggiudicato (ex-equo) il Premio Archimede 2000. Si può considerare il gioco più “pesante” sul mercato, perché le Torri non sono in plastica o legno, ma in vero materiale Anker Stones. Un gioco che porta il nome di una città così prestigiosa non poteva essere realizzato con materiali mediocri. Piatnik ha quindi optato per le pietre del famoso marchio di giocattoli da costruzione Anker . Il resto del materiale è della stessa vena, con belle scheggiature, in legno e piastrelle di cartone spesso in tonalità pastello.

SCOPO DEL GIOCO

Ogni giocatore rappresenta una famiglia aristocratica. Distribuendo strategicamente i membri della famiglia, i giocatori cercano di guadagnare influenza nelle varie gilde, sia per impedire ad altri giocatori di ottenere i permessi di costruzione, sia per costruire il maggior numero possibile di torri. Per costruirle, quindi, i nobili rivali cercano di interagire con le corporazioni installate nei distretti della città. Quando un giocatore riesce a formare un insieme contiguo di 4 distretti diversi, piazza una torre su uno di essi. Ne consegue che il distretto così occupato diventa inutilizzabile per creare nuovi gruppi di 4 distretti, né a proprio vantaggio né per un altro giocatore. L’unico intervento del caso, nella pratica assolutamente trascurabile, è connesso alla distribuzione iniziale delle piastrelle tra i giocatori.

Siamo quindi al cospetto di un gioco bellissimo, veloce, piacevole da gestire, interessante e che permette di giocare da 2 a 4 giocatori dai 9 anni in su. Non ci è voluto molto al San Gimignano per attirare subito i giovani e i vecchi.

Quando San Gimignano fu chiamato allo Spiel des Jahres, il più prestigioso riconoscimento al mondo per inventori di giochi, era totalmente sconosciuto, così come il suo autore, Duilio Carpitella. A questi, di cui San Gimignano è il primo gioco pubblicato, auguriamo in bocca al lupo.

   

 

DOVE ACQUISTARE IL GIOCO:

https://www.giochinscatola.it/it/giochi-astratti/91-san-gimignano.html

https://www.studiogiochi.com/autore/duilio-carpitella-it/

https://boardgamegeek.com/boardgame/3373/san-gimignano

http://www.libreriamedievale.com/san-gimignano-game.html

https://www.uplay.it/index.php?page=giochi&des=266

https://www.nobleknight.com/P/2147439030/San-Gimignano

http://www.fairplaygames.com/gamedisplay.asp?gameid=3917

https://www.spieletest.at/gesellschaftsspiel/261/San-Gimignano

“MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” – Racconto fantastico breve

RACCONTO BREVE

Le fasi finali della stesura d’una proposta, rivolta dall’autore a un editore, tesa alla pubblicazione di vecchi e strutturati studi di geometria vengono seguite scoperchiando un recipiente psichico ricolmo di stralunate visioni oniriche, di ricordi ambigui e inverosimili, ma anche del dolente rammarico per sbocchi mai pienamente raggiunti per le proprie attitudini e per i personali rapporti umani. Un incalzante contrappunto tra sistematiche procedure tecnico-applicative, dormiveglia visionari ed istintivi bilanci esistenziali accompagna l’illusoria aspirazione del protagonista del racconto a una fantomatica “formula … capace di pilotare il cambiamento verso noti, definiti e riconoscibili esiti”.

Dopo aver pubblicato il mio primo racconto breve, che consisteva in una serrata alternanza tra sezioni d’ordinaria narrazione ed associazioni tra ermetiche didascalie e “selfie” fotografici, ho voluto accentuare il carattere ibrido di quest’impianto realizzando, con un successivo racconto, un testo in cui, avvicendati e contrapposti, apparissero frammenti ancor più decisamente diversificati.

Mantenuta la caratterizzazione onirica già adottata in quello passato, in quest’altro ho optato per la formula del “libro nel libro” stilando la cronaca della revisione finale d’un testo tecnico prima che un editore ne effettui la pubblicazione. Ma in questo caso ho associato l’alternarsi fra stralci del manuale e partizioni narrative anche alla ricorrenza intermittente d’intime riflessioni sul proprio vissuto da parte del protagonista del racconto. Rendere compatibili e convergenti i contenuti di questi tre ambiti sarebbe potuto apparire arduo; ma l’aver compiuto fin dallo spunto iniziale per la parte manualistica la scelta del tema delle trasformazioni geometriche (un mio “amore giovanile”) ha fatto sì che gli argomenti del cambiamento interiore e della ricerca d’un nuovo assetto esistenziale, direttrici principali del racconto stesso, attribuissero a tutte quelle componenti una sostanziale, reciproca complicità.

Ho dunque voluto compiere un esperimento personale volto ad enfatizzare l’ibridazione tra due generi editoriali fra loro considerati estranei. La componente grafica del manuale, alquanto estesa all’interno del libro, ha avuto un ruolo rilevante nel raggiungimento di quest’obiettivo.

Anche se, come il precedente, questo mio racconto ha natura autobiografica, solo in parte esso l’ha soltanto in senso metaforico: in molti punti è invece ispirato a ricordi, sogni e riflessioni realmente vissuti. Inoltre, in esso, alcuni passaggi sono il frutto estemporaneo d’un salutare sfogo immaginativo. La natura ibrida del libro risiede pure in questo.

 

STRALCI AUDIO:

https://drive.google.com/file/d/1PbWnd8pOcTPo5DnZ2B-eZ_aQXl3JiQZu/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1JDtpHVan4fNMbosF18emvDZBgI0PnZv_/view?usp=sharing

 

DOVE ACQUISTARE IL LIBRO:

https://firmania.it/roma/blutopia-3262995

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconti-brevi/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconti-brevi/ebook-manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconti-brevi/audiolibro-manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta

https://www.ibs.it/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta-ebook-duilio-carpitella/e/9788824947466?lgw_code=1122-E9788824947466&gclid=CjwKCAiA_Kz-BRAJEiwAhJNY7wUK1GxPKKCdrZyJx0eXKC9wYNNQgbZDD99Q2JSmqyhuhaJHolTMNBoCByIQAvD_BwE

https://www.ibs.it/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta-ebook-duilio-carpitella/e/9788824947466

https://books.google.it/books?id=Dj8LEAAAQBAJ&pg=PA3&lpg=PA3&dq=Manuale+estemporaneo+di+geometria+irrequieta+Duilio+Carpitella&source=bl&ots=koPjMFBUKc&sig=ACfU3U0d84Ic91nIyyrFzAqry2r4vMEeAQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjrn67K2rbtAhUDGuwKHYmeAF84ChDoATABegQIBBAC#v=onepage&q=Manuale%20estemporaneo%20di%20geometria%20irrequieta%20Duilio%20Carpitella&f=false

https://www.libraccio.it/ebook/9788824947466/carpitella-duilio/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta.html?tipo=nuovo&lgw_code=1115-B9788824947466&gclid=CjwKCAiA_Kz-BRAJEiwAhJNY7_y7r7EmsWnFYcSFBGvJMUJw9j56MP_OgdSgdy-AivNtKlIpn-6pbxoCf0QQAvD_BwE

https://books.google.it/books/about/Manuale_estemporaneo_di_geometria_irrequ.html?id=Dj8LEAAAQBAJ&redir_esc=y

https://www.bookrepublic.it/ebook/9788824947466-manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta-booksprint/

https://www.ilnarratore.com/en/search-results/?action=search&productids=5661,6592

https://www.unilibro.it/ebook/duilio-carpitella/manuale-estemporaneo-geometria-irrequieta-e-book-pdf/41704604?idaff=googlebase-PD

https://play.google.com/store/search?q=duilio%20carpitella&c=books&gl=IT

RIVENDITORI DISPONIBILI PER L’AUDIOLIBRO:

  • audible.com
  • bookbeat.co.uk
  • google play store
  • ilnarratore.com
  • kobo.com
  • store.streetlib.com
  • storytel.com

PER INSERIRE COMMENTI:

https://www.booksprintedizioni.it/libreria.asp?q=duilio+carpitella

“PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA (senza bottino) NELLA MACCHIA CIECA” – Racconto fantastico breve

PER VEDERE L’INTERVISTA: https://youtu.be/GDl-BQD1xnI

RACCONTO BREVE

Un curioso disturbo notturno si manifesta, nel protagonista di questa vicenda, con un’esistenza costantemente in bilico tra l’attività propriamente onirica e l’inconsapevole tendenza compulsiva all’effettuazione, nel sonno, di compiaciuti selfie, sempre associata all’irrefrenabile invio d’ermetici messaggi con lo smartphone.

La narrazione descrive il succedersi di circostanze enigmatiche e percezioni deliranti durante la febbrile fuga verso una meta che a ogni passo appare più oscura, in un paesaggio che, seppur variegato, è talvolta frequentato da ambigue e sfuggenti presenze umane.

Negli alterni sviluppi dell’avventura risaltano sia la tensione verso un possibile significato ultimo dell’esperienza soggettiva, sia l’urgenza di interrogativi sulla necessità esistenziale delle “condivisioni d’affetti e conflitti”, così come la dubbiosa ricerca individuale d’una congenialità del contesto vitale contrapposta all’inesorabile finitezza del tempo.

Ho voluto attribuire al libro una natura vistosamente ibrida, infatti la sua componente d’ordinaria inclinazione narrativa s’alterna in modo piuttosto serrato con quella d’orientamento fotografico che, all’interno del racconto, ha un ruolo e un’estensione alquanto rilevanti.

 

STRALCIO AUDIO:

https://drive.google.com/file/d/1AIAmmq0rMYqgpiKoCnNFw_LkVroiO1Qu/view?usp=sharing

 

INTERVISTA:

  1.  Iniziamo dall’inconsueto titolo del libro: “Piccola scorribanda notturna (senza bottino) nella macchia cieca”. Potresti spiegarne sinteticamente il significato?

Come titolo del racconto ho semplicemente adottato una delle didascalie che accompagnano le sequenze fotografiche a corredo della narrazione. Mentre con “scorribanda notturna” ho voluto alludere all’accidentato percorso affrontato dal personaggio principale del racconto nella sua affannosa ricerca d’un fantomatico “ritorno a casa”, con l’assenza di un “bottino” ho inteso suggerire il sospetto che tutto quel trafelato vagabondaggio possa poi dimostrarsi solo un “girare a vuoto”. Per quanto riguarda la “macchia cieca” ho invece preso spunto da una considerazione di carattere anatomico: tale è il nome con cui si indica una minuscola porzione del tessuto che, all’interno dell’occhio, compone la retina in corrispondenza della sua connessione al nervo ottico. Questa è infatti l’unica parte della retina che, essendo totalmente priva di recettori luminosi (coni e bastoncelli), risulta essere del tutto incapace di trasmettere alcuna sensazione di luce o colore al cervello. La cosa interessante, in relazione al titolo del libro, è che il nostro apparato neuro-percettivo pare esser capace di compensare l’assoluta cecità di quel frammento di campo visivo (la “macchia cieca”, appunto) elaborando una “percezione fittizia” in corrispondenza di quella lacuna della visione presente in ciascun occhio. Questa sensazione luminosa “illusoria” sembra basata su un’automatica “media probabilistica” fra le contemporanee percezioni luminose prodotte nell’immediato intorno della macchia stessa. Mi sono quindi ispirato a questo concetto di natura fisiologica per richiamare l’idea del sogno inteso come “visione virtuale” prodotta dalla mente, scissa dalla percezione fisica della realtà.

  1.  Questo è il primo dei tuoi racconti brevi. Se dovessi esporre a un potenziale lettore l’intento prioritario che ne ha condotto l’elaborazione, quale sceglieresti?

Inizialmente, prima ancora che mi venisse l’idea di tracciare la cronaca dell’onirico vagabondare d’un personaggio attraverso una sequenza di scenari fantastici, l’intento era solo quello di giocare in modo autoironico con la fastidiosa insonnia che, a quell’epoca, m’affliggeva da diversi mesi. Durante un mio soggiorno a Parigi avevo infatti inviato ad alcuni parenti ed amici italiani una successione improvvisata di messaggi WhatsApp, composti da estemporanei “selfie” scattati in giro per la città e corredati da didascalie allusive al tema del sogno. Soltanto in un secondo tempo è sopraggiunto il proposito, incoraggiato da mia moglie Maristella e da mia suocera Liliane, di organizzare ed estendere questo materiale di partenza, pervenendo così al progetto d’un vero e proprio racconto. Ne è derivata l’esigenza di dare alla storia una decisa impronta drammatica, imbastendo la descrizione di quel girovagare immaginario, affannoso e senza meta apparente in cui sostanzialmente consiste la vicenda: così ho voluto evocare nel lettore quello stato psichico di smarrimento che può spesso seguire il percorso di un’intera vita, specialmente quando gli avvenimenti che ci riguardano sfuggono alla nostra capacità di previsione e di controllo, o quando non riusciamo a riconoscerci nelle condizioni o nei rapporti umani che ci coinvolgono. Inoltre, il quasi ossessivo ricorso all’uso dello smartphone durante la propria odissea da parte del protagonista è un riferimento all’universale necessità di disporre di un (seppur debole) canale di contatto coi propri simili, ancorché, come nel caso del personaggio principale del libro, egocentricamente utilizzato in modo distorto.

  1.  Tutta la narrazione è espressa in prima persona, e ciò parrebbe suggerire la presenza di una volontà autobiografica. È così?

Nel libro ho molto accentuato quest’aspetto, tanto da espormi fortemente alla critica di autoreferenzialità (espressa infatti da una mia collega di lavoro). Difatti, non solo quasi tutte le foto che integrano il testo sono dei “selfie”, ma, all’inizio della storia compare un’articolata cartolina”, inviata a un generico conoscente e firmata proprio col mio nome. Del resto il senso di disagio esistenziale a cui accennavo, da me sperimentato più volte in passato, è in totale accordo con il clima del racconto.

  1.  Gli sviluppi della vicenda si integrano con una cospicua successione di immagini fotografiche. Quali relazioni hanno connesso tali due componenti durante la genesi creativa?

Un gruppo iniziale di foto, nate insieme alle didascalie a cui sono associate, è frutto di autentica improvvisazione. Queste sono le immagini inizialmente inviate tramite WhatsApp. Tutte le altre, a loro volta associate in piccoli raggruppamenti, hanno avuto, all’interno della narrazione, la funzione di supporto per delle periodiche pause basate su minuscole elaborazioni verbali dal marcato carattere ermetico ma sempre ispirate ai temi del sonno e del dormiveglia. Ciò ha anche favorito la scelta di scandire l’intero decorso del racconto suddividendolo in una successione di episodi, ciascuno composto da pochissime pagine e quanto più possibile differenziati tra loro.

  1.  La tua biografia mostra che tutte le tue precedenti attività si sono espresse in settori operativi molto diversi dall’ambito narrativo. Cosa ti ha indotto a cimentarti, stavolta, con la produzione di racconti?

In effetti la totalità delle mie passate esperienze creative non ha mai avuto alcuna relazione con la narrativa se non, nel caso dell’invenzione di giochi di strategia, per l’elaborazione delle relative ambientazioni tematiche che spesso necessitavano della sintetica descrizione di eventi fantastici. Devo confessare che lo spunto di partenza che m’ha indotto alla vera e propria scrittura d’un testo è stato offerto, come ho già detto, dall’insistenza in tal senso da parte dei miei familiari.

  1.  Che indicazioni hai tratto da questa tua prima esperienza di scrittura per la prosecuzione della tua attività letteraria?

La pubblicazione di questo primo libro m’ha subito indotto a cercare di strutturare in modo formalmente più maturo questo tipo di realizzazioni. Per raggiungere questo scopo ho ritenuto opportuno agire in modo meno improvvisato e più metodico. Nel successivo racconto breve pubblicato con BookSprint, “Manuale estemporaneo di geometria irrequieta”, ho voluto innanzitutto utilizzare la formula del cosiddetto “libro nel libro” descrivendo le fasi finali della stesura d’un testo di geometria che ne precedono la pubblicazione. Ma la cronaca di queste fasi di revisione, comprensive delle corrispondenti illustrazioni esplicative, si alterna con le vere e proprie sezioni narrative del libro, anche qui organizzate come successione di episodi che, seppur relativamente indipendenti fra loro, riprendono, variandola in parte, la tematica onirica che tanto aveva improntato la “Piccola scorribanda notturna…”. Inoltre, all’interno degli stessi episodi narrativi ricorrono, da parte del protagonista, saltuarie pause meditative inclini tanto a bilanci esistenziali estemporanei quanto a riflessioni sull’incompiutezza dei propri rapporti umani. Quest’impostazione operativa manifesta il mio obiettivo di conferire d’ora in poi alle mie narrazioni un’architettura più nitida. È quanto sto cercando di fare anche col terzo dei miei racconti brevi, tuttora in corso di preparazione.

DOVE ACQUISTARE IL LIBRO:

https://firmania.it/roma/blutopia-3262995

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconto/piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca 

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https://www.libraccio.it/autore/duilio-carpitella/libri.html

https://www.amazon.it/Piccola-scorribanda-notturna-bottino-macchia-ebook/dp/B086BD2Y96

https://www.ibs.it/libri/autori/duilio-carpitella

https://www.ilnarratore.com/en/search-results/?action=search&productids=5661,6592

https://www.mondadoristore.it/libri/Duilio-Carpitella/aut04123595/

https://www.lafeltrinelli.it/libri/duilio-carpitella/piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino/9788824938211

https://play.google.com/store/search?q=duilio%20carpitella&c=books&gl=IT

https://www.fnac.com/livre-numerique/a14652901/Duilio-Carpitella-Piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca

https://www.barnesandnoble.com/w/piccola-scorribanda-notturna-duilio-carpitella/1136738152

https://www.bookdealer.it/libro/9788824938211/piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca

PER VISUALIZZARE IL FILMATO:

https://drive.google.com/file/d/1fY5pOLs-1SqVZzKPD4cW0ut4YJolz4Q8/view?usp=sharing

PER INSERIRE COMMENTI:

https://www.booksprintedizioni.it/libreria.asp?q=duilio+carpitella