ESORDI SPORTIVI

Salto con l'asta (1972) - Conquistata la qualifica di campione regionale giovanile del Lazio, la scelta di dedicarsi pienamente agli studi (Architettura) ed alle attività creative (Pittura e Geometria) determina l'abbandono della carriera agonistica

Salto con l’asta (1972) – Conquistata la qualifica di campione regionale giovanile del Lazio, la scelta di dedicarsi pienamente agli studi (Architettura) ed alle attività creative (Pittura e Geometria) determina l’abbandono della carriera agonistica

Salto con l'asta (1972)

Salto con l’asta (1972)

 

COLLEGAMENTI IMMEDIATI:

PORTFOLIO

https://drive.google.com/file/d/1crINnXHg36B9ZVZs1NPTC3bYiCScC5PH/view?usp=sharing

 

XI Edizione Premio Internazionale Letteratura Italiana Contemporanea

(Sala della Protomoteca in Campidoglio – Roma 29/05/2023)

Sezione F – Arti Grafiche

https://drive.google.com/file/d/1qoszLcK5STYkaWjcgE_pYgjcMiS5E2lx/view?usp=sharing

Mostra “Dantebus Margutta (Roma 18-28/05/2023):

https://galleriadantebusmargutta.com/virtual-tour/59

https://drive.google.com/file/d/1chEYt7af9CGIsR6m4WjH5P5UjWmnWbAd/view?usp=sharing

https://store.dantebus.com/exposition/mostra-collettiva-margutta-dal-18-maggio-al-28-maggio

Dantebus“:

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.dantebus.apps.app80284

Mostra “Dantebus Margutta Fotografia (Roma 14-25/06/2023):

https://store.dantebus.com/exposition/mostra-collettiva-margutta-dal-14-giugno-al-25-giugno

https://galleriadantebusmargutta.com/virtual-tour/61

https://www.youtube.com/watch?v=44WPjOwMeFM

LOCANDINA margutta foto 5 2023 (1)

 

Premio Parole ed Immagini” (Mellana di Boves 17/06/2023)

 

Mostra “La Libertà di essere Artista – Omaggio a Tina Modotti (Venezia 24/06/2023 – 01/07/2023)

https://www.sfogliami.it/fl/278037/2dspjhsy51j3u27gkzhkr7yfgpmp2c

CATALOGO

 

Concorso Artistico-Letterario “Vivi la Realtà – Dentro e Fuori (Milano 16/07/2023)

 

Premio Letterario “Sandomenichino (Marina di Massa 02/09/2023)

 

Premio Letterario “Salvatore Quasimodo (Villanova di Guidonia 2023)

 

Premio Letterario “Lord Byron – Porto Venere – Golfo dei Poeti (Porto Venere 17/09/2023)

ATTESTATO

 

Premio Letterario “Antonio Rosmini (Aversa 10/06/2023)

Pergamena D. Carpitella

 

Premio Letterario “Giovanni Bertacchi (Sondrio 15/10/2023)

TARGA

Cerimonia conclusiva del X Premio Letterario “Giovanni Bertacchi (Sondrio 15/10/2023)

https://drive.google.com/file/d/1FYmAL7_8jZV2CIPrS1tWkoYw9Xk33HsE/view?usp=sharing

 

Cerimonia conclusiva del X Premio Letterario “Caffè delle Arti (Roma 21/10/2023)

https://drive.google.com/file/d/1n3UqHOpLlT7of7m3JjDDHY2KKH7RYtzc/view?usp=sharing

ATTESTATI+GIUDIZIO

 

Switzerland Literary Prize (Mendrisio 07/10/2023)

 

IX Premio Letterario “Amarganta (Rieti 15/12/2023)

XVII Premio Letterario “Alberoandronico (Roma 15/04/2024)

PRESENTAZIONE del Libro Alterne derive di là dall’orizzonte presso lo Stand L25 (Editori Veneti) della FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIAPIU’ LIBRI PIU’ LIBERI di Roma (alla “Nuvola” di Massimiliano Fuksas all’EUR) – 8/12/2023

https://drive.google.com/file/d/1emw1AhSMipSM9ODyl86Li43Rt-bcv-vk/view?usp=sharing

 

Collettiva d’Arte Contemporanea ONIRICAmente” – CAEL Gallery

Milano 19-26/01/2024

CATALOGO

Inaugurazione (19/01/2024)

https://drive.google.com/file/d/17bo24Lx9FN1MCAPUVVbJBCOD2FLfsQvh/view?usp=sharing

 

Associazione ArtOut

Catalogo Mostra UNCLASSIFIABLE (Todi, 29 luglio – 3 settembre 2023)

https://www.sfogliami.it/fl/280318/xtzbyb583993ertkqd6bu6zk2t5dq4hj#page/1

SINOSSI opere Mostra UNCLASSIFIABLE

 

Intervista “Eccellenze Italiane“:

https://editoria365.it/category/duilio-carpitella/

 

Booktrailer Intermedio “Alterne derive di là dall’orizzonte

https://drive.google.com/file/d/1Dc4v0haOSN-FtD2I2aJc47PEETA7oD4p/view?usp=sharing

 

I miei Libri AbraBooks

https://www.abrabooks.it/prodotto/duilio-carpitella-alterne-derive-di-la-dallorizzonte-narrativa/

 

I miei Libri BookSprint

https://www.booksprintedizioni.it/libreria.asp?q=Duilio+Carpitella

 

Intervista Prisma Magazine (alle pagine 60-61)

https://drive.google.com/file/d/1aN7SxW-iZjRIeTlr2XlgkvpvXiO2frBw/view?usp=share_link

 

Scenario Architettonico Inverso in 3D

https://drive.google.com/file/d/1aDNS0XFi29KtnhZnn-Z_176SS1o5xOEm/view?usp=share_link

 

Scenario Architettonico in 3D

https://drive.google.com/file/d/1ahQCdkhaZJPC7dJSj7431ta5IAqTeKpk/view?usp=share_link

 

Video “Risonanti erratici paraggi

https://vimeo.com/822494618?share=copy

https://drive.google.com/file/d/1aHFm5khxkcporKyhWX9bTDfttvW_Bevb/view?usp=sharing

https://vimeo.com/825139839?share=copy

https://drive.google.com/file/d/15AhY4ENFTsETylIeJWABBwrWTzKHg2hH/view?usp=sharing

 

Schizoedro n° 1

https://drive.google.com/file/d/1aiWmuAuvCf15RaL0vxjiIdy40QI2PJbD/view?usp=share_link

 

YICCA Prize:

https://yicca.org/it/contest/artwork/6808/vertigine-inversa-polittico-composto-da-8-tavole-di-uguale-formato-a4

 

ARTE & ARTI:

https://www.artearti.net/libri_e_pubblicazioni/editori-indipendenti-e-consigli-di-lettura

 

Dissections: Plane & Fancy, by Greg N. Frederickson:

https://www.cs.purdue.edu/homes/gnf/book/Booknews/ch20.html

 

Articolo su ArteScienza n°19– giugno 2023 (alle pagine 39-58)

“Realtà rigorosamente innaturali”

https://drive.google.com/file/d/1iEKYq9XgFgMNkPtbDQKK7waAd0ZOAgLC/view?usp=drive_link

 

Articolo su ArteScienza n°20– dicembre 2023 (alle pagine 131-146)

“Consapevoli confronti fra sensibilità differenti”

https://drive.google.com/file/d/1qchWShFD875uvkALFH9wL8rmjigaWpN0/view?usp=drive_link

 

Stralcio di Evoluzioni avventate d’un compasso smanioso:

https://books.google.it/books?id=9YxtEAAAQBAJ&pg=PA4&lpg=PA4&dq=duilio+carpitella&source=bl&ots=OQzRGIP7fe&sig=ACfU3U1mgJbdRlzm-Azn_pmIIhOwDMFg6A&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjg5fSh04n-AhWBQ_EDHahuC9A4PBDoAXoECBsQAw#v=onepage&q=duilio%20carpitella&f=false

 

Stralcio di “Piccola scorribanda notturna (senza bottino) nella macchia cieca“:

https://books.google.it/books?id=7c3YDwAAQBAJ&pg=PT1&lpg=PT1&dq=duilio+carpitella&source=bl&ots=nuAiNTrDwG&sig=ACfU3U3Mkdy2-CxEKviuatKtKl2R7Ga6gw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjg5fSh04n-AhWBQ_EDHahuC9A4PBDoAXoECB4QAw#v=onepage&q=duilio%20carpitella&f=false

 

Stralcio di “Manuale estemporaneo di geometria irrequieta“:

https://books.google.it/books?id=Dj8LEAAAQBAJ&pg=PA3&lpg=PA3&dq=duilio+carpitella&source=bl&ots=koXcOHAQOb&sig=ACfU3U0XNe-nD9ybKS3UYZxXMCqKBZqzrw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjg5fSh04n-AhWBQ_EDHahuC9A4PBDoAXoECBwQAw#v=onepage&q=duilio%20carpitella&f=false

 

Stralcio di “Eclissi totale su uno scenario inverso“:

https://books.google.it/books?id=HcREEAAAQBAJ&pg=PA5&lpg=PA5&dq=duilio+carpitella&source=bl&ots=zEVBRd80Ah&sig=ACfU3U3pDIA2sG54uf-rTFumHhgX07UIOw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjg5fSh04n-AhWBQ_EDHahuC9A4PBDoAXoECB0QAw#v=onepage&q=duilio%20carpitella&f=false

Progetto per una Mostra a Frascati (2023)

https://drive.google.com/file/d/1VxK9ktrgkTcv9YLx5_yKfiEYCQu7kbSC/view?usp=sharing

 

GIOCHI NON ANCORA PUBBLICATI

"ALEA" - Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori - Uno dei 16 possibili assetti del tavoliere

ALEA” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori – Uno dei 16 possibili assetti del tavoliere

"ALEA" - Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori - Uno dei 16 possibili assetti del tavoliere

ALEA” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori – Uno dei 16 possibili assetti del tavoliere

 

EUDOSSIA” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 7 giocatori – Una partita nella sua fase di massima congestione

 

"GONDWANA" - Gioco strategico da tavolo da 2 a 6 giocatori - Uno dei 12 possibili assetti del tavoliere

GONDWANA” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 6 giocatori – Uno dei 12 possibili assetti del tavoliere

"GONDWANA" - Gioco strategico da tavolo da 2 a 6 giocatori - Uno dei 12 possibili assetti del tavoliere

GONDWANA” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 6 giocatori – Uno dei 12 possibili assetti del tavoliere

GONDWANA” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 6 giocatori – Uno dei 12 possibili assetti del tavoliere

 

NÈMESIS” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 6 giocatori – La scatola

 

"I PRIGIONIERI DI SAMANCRO" - Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori - Una partita in corso di svolgimento

I PRIGIONIERI DI SAMANCRO” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori – Una partita in corso di svolgimento

 

"SULLA LAGUNA" - Gioco strategico da tavolo per 2 giocatori - La scatola

SULLA LAGUNA” – Gioco strategico da tavolo per 2 giocatori – La scatola

 

"TELL" - Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori - Una partita in corso di svolgimento

TELL” – Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori – Una partita in corso di svolgimento

 

"I PRIGIONIERI DI SAMANCRO" - La scatola

I PRIGIONIERI DI SAMANCRO– La scatola

 

"EUDOSSIA" - La scatola

EUDOSSIA– La scatola

 

MITO ("Dedalo & Icaro")

MITO (Dedalo & Icaro)” – Puzzle con soluzioni multiple – La scatola

AUTORITRATTI FOTOGRAFICI

L'INCLINAZIONE CORRETTA (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

L’INCLINAZIONE CORRETTA (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

IL NUOVO RISVEGLIO [seconda versione] (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

IL NUOVO RISVEGLIO [seconda versione] (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

IL NUOVO RISVEGLIO [prima versione] (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

IL NUOVO RISVEGLIO [prima versione] (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

UN CATACLISMA INTRAVISTO [seconda versione] (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

UN CATACLISMA INTRAVISTO [seconda versione] (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

UN CATACLISMA INTRAVISTO [prima versione] (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

UN CATACLISMA INTRAVISTO [prima versione] (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

ECCITAZIONE ONIRICA IN COORDINATE POLARI (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

ECCITAZIONE ONIRICA IN COORDINATE POLARI (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

RITORNO PRECIPITOSO NEL CERCHIO CROMATICO (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

RITORNO PRECIPITOSO NEL CERCHIO CROMATICO (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

AUTORITRATTAZIONE ESTORTA NEL SONNO (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

AUTORITRATTAZIONE ESTORTA NEL SONNO (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA (senza bottino) NELLA MACCHIA CIECA (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA (senza bottino) NELLA MACCHIA CIECA (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

Senza titolo (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

Senza titolo (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” – BookSprint 2020)

GALLERIA di dipinti, studi e disegni

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

Illustrazione perCREDENZA(racconto fantastico breve inedito – 2024)

 

PRINCIPIO (per la mostra "L'OCCHIO DI HORUS - Itinerari nell'Immaginario Matematico" - Bologna, Parma, Milano, Roma 1989-'90)

PRINCIPIO (per le mostre “ESCHERIANA” [Roma – 1987] e “L’OCCHIO DI HORUS – Itinerari nell’Immaginario Matematico” [Bologna, Parma, Milano, Roma 1989-’90], per il Progetto ARCHAEOPTERYX [1988] e per il racconto fantastico breve “MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” [BookSprint 2020])

Studio per composizione reversibile ["ICARO"] (per il racconto fantastico breve "MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA" - BookSprint 2020)

Studio per composizione reversibile [“ICARO“] (per il racconto fantastico breve “MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” [BookSprint 2020])

LIND-GRENESC-HER [per le mostre "ESCHERIANA" (Roma - 1987) e "L'OCCHIO DI HORUS - Itinerari nell'Immaginario Matematico" (Bologna, Parma, Milano, Roma 1989-'90)]

LIND-GRENESC-HER (per le mostre “ESCHERIANA” [Roma – 1987], “L’OCCHIO DI HORUS – Itinerari nell’Immaginario Matematico” [Bologna, Parma, Milano, Roma 1989-’90] e per il racconto fantastico breve “MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” [BookSprint 2020])

STUDI TRANS-TASSELLARI (per il racconto fantastico breve "MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA" - BookSprint 2020)

STUDI TRANS-TASSELLARI (per il racconto fantastico breve “MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” [BookSprint 2020])

STUDIO TRANS-TASSELLARE (per il racconto fantastico breve "MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA" - BookSprint 2020)

STUDIO TRANS-TASSELLARE (per il racconto fantastico breve “MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” [BookSprint 2020])

EQUIDECOMPOSIZIONE GEOMETRICA TRA DODECAEDRO ROMBICO ED OTTAEDRO TRONCO [per le raccolte "DISSECTIONS: PLANE & FANCY" ed "HINGED DISSECTIONS: SWINGING & TWISTING" di Greg N. Frederickson (Cambridge University Press - 1997 e 2002) e per il racconto fantastico breve "MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA" (BookSprint - 2020)]

EQUIDECOMPOSIZIONE GEOMETRICA TRA DODECAEDRO ROMBICO ED OTTAEDRO TRONCO (per le raccolte “DISSECTIONS: PLANE & FANCY” ed “HINGED DISSECTIONS: SWINGING & TWISTING” di Greg N. Frederickson [Cambridge University Press – 1997 e 2002] e per il racconto fantastico breve “MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” [BookSprint 2020])

 

Citazione degli studi sull’Equidecomposizione Geometrica tra poliedri nella raccolta “DISSECTIONS: PLANE & FANCY” di Greg N. Frederickson [Cambridge University Press – 1997]

https://www.cs.purdue.edu/homes/gnf/book/Booknews/ch20.html#B4

 

INTERNO D'UNA CELLA NELL'ALVEARE PER DRONI (per il racconto fantastico breve "PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA" - BookSprint 2020)

INTERNO D’UNA CELLA NELL’ALVEARE PER DRONI (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” [BookSprint 2020])

RANNUVOLAMENTI AL CREPUSCOLO [esasperazione nottambula] (per il racconto fantastico breve “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA [senza bottino] NELLA MACCHIA CIECA” [BookSprint 2020])

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

PROSPETTIVA INVERSA (per il racconto fantastico breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO”)

 

PROSPETTIVE INVERSE d’uno scenario architettonico (per il taccuino immaginario “EVOLUZIONI AVVENTATE D’UN COMPASSO SMANIOSO”) – (Un ringraziamento a Gian Marco Todesco per il decisivo contributo tecnico)

 

https://drive.google.com/file/d/1ncrRNH2e4Tiowwx-et6W-YVjwNY-H9b3/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1y4fTFwBigtZQxZgmwAOmOMjWP1vpD7Lu/view?usp=sharing

FILMATO IN PROSPETTIVA INVERSA d’uno scenario architettonico

(Un ringraziamento particolare a Gian Marco Todesco per il decisivo contributo tecnico)

 

https://duiliocarpitella.altervista.org/wp-content/inverse-perspective/

ANIMAZIONE INTERATTIVA SULLA PROSPETTIVA INVERSA d’uno scenario architettonico

(Un ringraziamento particolare a Gian Marco Todesco per il decisivo contributo tecnico)

 

 

Stralci planimetrici dimostrativi (per il taccuino immaginario “EVOLUZIONI AVVENTATE D’UN COMPASSO SMANIOSO”)

 

Progetto di SCENARIO ARCHITETTONICO (per il taccuino immaginario “EVOLUZIONI AVVENTATE D’UN COMPASSO SMANIOSO”)

 

PLANIMETRIA EDILIZIA basata su una modularità a-periodica (per il taccuino immaginario “EVOLUZIONI AVVENTATE D’UN COMPASSO SMANIOSO”)

 

PIANTE DI PADIGLIONI EDILIZI basate sullageometria delle lamine saponate” (per il taccuino immaginario “EVOLUZIONI AVVENTATE D’UN COMPASSO SMANIOSO”)

 

https://drive.google.com/file/d/1k-FGCKyzCB4QSQlXmRVi9l1du1xGYffa/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1soyvTa94DlzgKsAlllKUPf-3htUA24ge/view?usp=sharing

Animazione video d’uno SCENARIO ARCHITETTONICO in 3D (2022)

 

IL MATTINO DOPO IL PEDILUVIO (murale)

LA CADUTA DEGLI ANGOLI RIBELLI (murale)

UNA VOCE CHE GRIDA NEL DESSERT (murale)

COLOMBE

 

Raccoglitore pubblicitarioPIPISTRELLO[1987]

https://drive.google.com/file/d/1QK_l13JJ32o_-nsNkpiyvqLxphBamXNS/view?usp=sharing

 

Locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1985]

Locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta interna ad una locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta interna ad una locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta interna ad una locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta interna ad una locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta interna ad una locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta interna ad una locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta interna ad una locandina per un Convegno di Economia [PROTER 1986]

Vignetta umoristica

Vignetta umoristica

Vignetta umoristica

 

Campagna informativa sull’inclusione – Liceo “Vito Volterra” – Ciampino

[Proposta A – 2021]

 

Campagna informativa sull’inclusione – Liceo “Vito Volterra” – Ciampino

[Proposta B – 2021]

 

 

Campagna informativa sull’inclusione – Liceo “Vito Volterra” – Ciampino

[Proposta B – 2021]

Campagna informativa sull’inclusione – Liceo “Vito Volterra” – Ciampino

[Proposta B – 2021]

 

Illustrazione per il ProgettoARCHAEOPTERYX” – (1988)

Illustrazione per il ProgettoARCHAEOPTERYX” – (1988)

Illustrazione per il ProgettoARCHAEOPTERYX” – (1988)

Illustrazione per il ProgettoARCHAEOPTERYX” – (1988)

PROGETTO PER UNA BOUTIQUE A ROMA (1988)

PROSPETTIVA PER UNA FARMACIA A ROMA (1988)

PROSPETTIVA PER UNA FARMACIA A ROMA (1988)

PROSPETTIVA PER UNA CAMERA DA LETTO NEGLI EMIRATI ARABI (1988)

PROSPETTIVA PER UNA SALA PER BANCHETTI NEGLI EMIRATI ARABI (1988)

PROSPETTIVA PER UN SALONE NEGLI EMIRATI ARABI (1988)

Veduta della mostra "ESCHERIANA" (Roma - 1987) - Sulla parete i primi studi trans-tassellari

Veduta della mostra “ESCHERIANA” (Roma – 1987) – Sulla parete i primi studi trans-tassellari

PIATTO DA POMPA per la mostra "L'APPRENDISTA STREGONE" (Faenza - 1990)

PIATTO DA POMPA (per la mostra “L’APPRENDISTA STREGONE” – Faenza 1990)

PROGETTO PER UN COORDINATO DI PIASTRELLE IN CERAMICA per la mostra "L'APPRENDISTA STREGONE" (Faenza - 1990)

PROGETTO PER UN COORDINATO DI PIASTRELLE IN CERAMICA (per la mostra “L’APPRENDISTA STREGONE” – Faenza 1990)

PROGETTO PER UN COORDINATO DI PIASTRELLE IN CERAMICA per la mostra "L'APPRENDISTA STREGONE" (Faenza - 1990)

PROGETTO PER UN COORDINATO DI PIASTRELLE IN CERAMICA (per la mostra “L’APPRENDISTA STREGONE” – Faenza 1990)

Studio trans-tassellare per la mostra "L'APPRENDISTA STREGONE" (Faenza - 1990)

STUDIO TRANS-TASSELLARE (per la mostra “L’APPRENDISTA STREGONE” – Faenza 1990)

Studio trans-tassellare per la mostra "L'APPRENDISTA STREGONE" (Faenza - 1990)

STUDIO TRANS-TASSELLARE (per la mostra “L’APPRENDISTA STREGONE” – Faenza 1990)

Senza titolo (1984?)

COMPOSIZIONE REVERSIBILE (1985-'86) per la mostra "ESCHERIANA" (Roma - 1987)

COMPOSIZIONE REVERSIBILE (1985-’86) – (per la mostra “ESCHERIANA” – Roma 1987)

Senza titolo [frammento] (1984-'85?)

Senza titolo [frammento] (1984-’85?)

Senza titolo (1982-'83?)

Senza titolo (1982-’83?)

“SAN GIMIGNANO” – Gioco strategico

SAN GIMIGNANO – Gioco strategico da tavolo da 2 a 4 giocatori – La scatola

SPIELBOX 2002 - Copertina dedicata

SPIELBOX 2002 – Copertina dedicata

WIN 2002 – Copertina dedicata

La città di San Gimignano , ufficialmente denominata San Gimignano delle belle Torri , si trova nel cuore della Toscana ed è famosa per le sue torri medievali costruite dalle più ricche e potenti famiglie nobiliari. 15 delle 72 torri che furono costruite lì sono ancora in piedi oggi. Dal 1990 San Gimignano è stata classificata come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

San Gimignano deriva da “Gnomoni“, il gioco che si è aggiudicato (ex-equo) il Premio Archimede 2000. Si può considerare il gioco più “pesante” sul mercato, perché le Torri non sono in plastica o legno, ma in vero materiale Anker Stones. Un gioco che porta il nome di una città così prestigiosa non poteva essere realizzato con materiali mediocri. Piatnik ha quindi optato per le pietre del famoso marchio di giocattoli da costruzione Anker . Il resto del materiale è della stessa vena, con belle scheggiature, in legno e piastrelle di cartone spesso in tonalità pastello.

SCOPO DEL GIOCO

Ogni giocatore rappresenta una famiglia aristocratica. Distribuendo strategicamente i membri della famiglia, i giocatori cercano di guadagnare influenza nelle varie gilde, sia per impedire ad altri giocatori di ottenere i permessi di costruzione, sia per costruire il maggior numero possibile di torri. Per costruirle, quindi, i nobili rivali cercano di interagire con le corporazioni installate nei distretti della città. Quando un giocatore riesce a formare un insieme contiguo di 4 distretti diversi, piazza una torre su uno di essi. Ne consegue che il distretto così occupato diventa inutilizzabile per creare nuovi gruppi di 4 distretti, né a proprio vantaggio né per un altro giocatore. L’unico intervento del caso, nella pratica assolutamente trascurabile, è connesso alla distribuzione iniziale delle piastrelle tra i giocatori.

Siamo quindi al cospetto di un gioco bellissimo, veloce, piacevole da gestire, interessante e che permette di giocare da 2 a 4 giocatori dai 9 anni in su. Non ci è voluto molto al San Gimignano per attirare subito i giovani e i vecchi.

Quando San Gimignano fu chiamato allo Spiel des Jahres, il più prestigioso riconoscimento al mondo per inventori di giochi, era totalmente sconosciuto, così come il suo autore, Duilio Carpitella. A questi, di cui San Gimignano è il primo gioco pubblicato, auguriamo in bocca al lupo.

   

 

DOVE ACQUISTARE IL GIOCO:

https://www.giochinscatola.it/it/giochi-astratti/91-san-gimignano.html

https://www.studiogiochi.com/autore/duilio-carpitella-it/

https://boardgamegeek.com/boardgame/3373/san-gimignano

http://www.libreriamedievale.com/san-gimignano-game.html

https://www.uplay.it/index.php?page=giochi&des=266

https://www.nobleknight.com/P/2147439030/San-Gimignano

http://www.fairplaygames.com/gamedisplay.asp?gameid=3917

https://www.spieletest.at/gesellschaftsspiel/261/San-Gimignano

“MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” – Racconto fantastico breve

RACCONTO BREVE

Le fasi finali della stesura d’una proposta, rivolta dall’autore a un editore, tesa alla pubblicazione di vecchi e strutturati studi di geometria vengono seguite scoperchiando un recipiente psichico ricolmo di stralunate visioni oniriche, di ricordi ambigui e inverosimili, ma anche del dolente rammarico per sbocchi mai pienamente raggiunti per le proprie attitudini e per i personali rapporti umani. Un incalzante contrappunto tra sistematiche procedure tecnico-applicative, dormiveglia visionari ed istintivi bilanci esistenziali accompagna l’illusoria aspirazione del protagonista del racconto a una fantomatica “formula … capace di pilotare il cambiamento verso noti, definiti e riconoscibili esiti”.

Dopo aver pubblicato il mio primo racconto breve, che consisteva in una serrata alternanza tra sezioni d’ordinaria narrazione ed associazioni tra ermetiche didascalie e “selfie” fotografici, ho voluto accentuare il carattere ibrido di quest’impianto realizzando, con un successivo racconto, un testo in cui, avvicendati e contrapposti, apparissero frammenti ancor più decisamente diversificati.

Mantenuta la caratterizzazione onirica già adottata in quello passato, in quest’altro ho optato per la formula del “libro nel libro” stilando la cronaca della revisione finale d’un testo tecnico prima che un editore ne effettui la pubblicazione. Ma in questo caso ho associato l’alternarsi fra stralci del manuale e partizioni narrative anche alla ricorrenza intermittente d’intime riflessioni sul proprio vissuto da parte del protagonista del racconto. Rendere compatibili e convergenti i contenuti di questi tre ambiti sarebbe potuto apparire arduo; ma l’aver compiuto fin dallo spunto iniziale per la parte manualistica la scelta del tema delle trasformazioni geometriche (un mio “amore giovanile”) ha fatto sì che gli argomenti del cambiamento interiore e della ricerca d’un nuovo assetto esistenziale, direttrici principali del racconto stesso, attribuissero a tutte quelle componenti una sostanziale, reciproca complicità.

Ho dunque voluto compiere un esperimento personale volto ad enfatizzare l’ibridazione tra due generi editoriali fra loro considerati estranei. La componente grafica del manuale, alquanto estesa all’interno del libro, ha avuto un ruolo rilevante nel raggiungimento di quest’obiettivo.

Anche se, come il precedente, questo mio racconto ha natura autobiografica, solo in parte esso l’ha soltanto in senso metaforico: in molti punti è invece ispirato a ricordi, sogni e riflessioni realmente vissuti. Inoltre, in esso, alcuni passaggi sono il frutto estemporaneo d’un salutare sfogo immaginativo. La natura ibrida del libro risiede pure in questo.

 

STRALCI AUDIO:

https://drive.google.com/file/d/1PbWnd8pOcTPo5DnZ2B-eZ_aQXl3JiQZu/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1JDtpHVan4fNMbosF18emvDZBgI0PnZv_/view?usp=sharing

 

DOVE ACQUISTARE IL LIBRO:

https://firmania.it/roma/blutopia-3262995

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconti-brevi/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconti-brevi/ebook-manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconti-brevi/audiolibro-manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta

https://www.ibs.it/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta-ebook-duilio-carpitella/e/9788824947466?lgw_code=1122-E9788824947466&gclid=CjwKCAiA_Kz-BRAJEiwAhJNY7wUK1GxPKKCdrZyJx0eXKC9wYNNQgbZDD99Q2JSmqyhuhaJHolTMNBoCByIQAvD_BwE

https://www.ibs.it/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta-ebook-duilio-carpitella/e/9788824947466

https://books.google.it/books?id=Dj8LEAAAQBAJ&pg=PA3&lpg=PA3&dq=Manuale+estemporaneo+di+geometria+irrequieta+Duilio+Carpitella&source=bl&ots=koPjMFBUKc&sig=ACfU3U0d84Ic91nIyyrFzAqry2r4vMEeAQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjrn67K2rbtAhUDGuwKHYmeAF84ChDoATABegQIBBAC#v=onepage&q=Manuale%20estemporaneo%20di%20geometria%20irrequieta%20Duilio%20Carpitella&f=false

https://www.libraccio.it/ebook/9788824947466/carpitella-duilio/manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta.html?tipo=nuovo&lgw_code=1115-B9788824947466&gclid=CjwKCAiA_Kz-BRAJEiwAhJNY7_y7r7EmsWnFYcSFBGvJMUJw9j56MP_OgdSgdy-AivNtKlIpn-6pbxoCf0QQAvD_BwE

https://books.google.it/books/about/Manuale_estemporaneo_di_geometria_irrequ.html?id=Dj8LEAAAQBAJ&redir_esc=y

https://www.bookrepublic.it/ebook/9788824947466-manuale-estemporaneo-di-geometria-irrequieta-booksprint/

https://www.ilnarratore.com/en/search-results/?action=search&productids=5661,6592

https://www.unilibro.it/ebook/duilio-carpitella/manuale-estemporaneo-geometria-irrequieta-e-book-pdf/41704604?idaff=googlebase-PD

https://play.google.com/store/search?q=duilio%20carpitella&c=books&gl=IT

RIVENDITORI DISPONIBILI PER L’AUDIOLIBRO:

  • audible.com
  • bookbeat.co.uk
  • google play store
  • ilnarratore.com
  • kobo.com
  • store.streetlib.com
  • storytel.com

PER INSERIRE COMMENTI:

https://www.booksprintedizioni.it/libreria.asp?q=duilio+carpitella

“PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA (senza bottino) NELLA MACCHIA CIECA” – Racconto fantastico breve

PER VEDERE L’INTERVISTA: https://youtu.be/GDl-BQD1xnI

RACCONTO BREVE

Un curioso disturbo notturno si manifesta, nel protagonista di questa vicenda, con un’esistenza costantemente in bilico tra l’attività propriamente onirica e l’inconsapevole tendenza compulsiva all’effettuazione, nel sonno, di compiaciuti selfie, sempre associata all’irrefrenabile invio d’ermetici messaggi con lo smartphone.

La narrazione descrive il succedersi di circostanze enigmatiche e percezioni deliranti durante la febbrile fuga verso una meta che a ogni passo appare più oscura, in un paesaggio che, seppur variegato, è talvolta frequentato da ambigue e sfuggenti presenze umane.

Negli alterni sviluppi dell’avventura risaltano sia la tensione verso un possibile significato ultimo dell’esperienza soggettiva, sia l’urgenza di interrogativi sulla necessità esistenziale delle “condivisioni d’affetti e conflitti”, così come la dubbiosa ricerca individuale d’una congenialità del contesto vitale contrapposta all’inesorabile finitezza del tempo.

Ho voluto attribuire al libro una natura vistosamente ibrida, infatti la sua componente d’ordinaria inclinazione narrativa s’alterna in modo piuttosto serrato con quella d’orientamento fotografico che, all’interno del racconto, ha un ruolo e un’estensione alquanto rilevanti.

 

STRALCIO AUDIO:

https://drive.google.com/file/d/1AIAmmq0rMYqgpiKoCnNFw_LkVroiO1Qu/view?usp=sharing

 

INTERVISTA:

  1.  Iniziamo dall’inconsueto titolo del libro: “Piccola scorribanda notturna (senza bottino) nella macchia cieca”. Potresti spiegarne sinteticamente il significato?

Come titolo del racconto ho semplicemente adottato una delle didascalie che accompagnano le sequenze fotografiche a corredo della narrazione. Mentre con “scorribanda notturna” ho voluto alludere all’accidentato percorso affrontato dal personaggio principale del racconto nella sua affannosa ricerca d’un fantomatico “ritorno a casa”, con l’assenza di un “bottino” ho inteso suggerire il sospetto che tutto quel trafelato vagabondaggio possa poi dimostrarsi solo un “girare a vuoto”. Per quanto riguarda la “macchia cieca” ho invece preso spunto da una considerazione di carattere anatomico: tale è il nome con cui si indica una minuscola porzione del tessuto che, all’interno dell’occhio, compone la retina in corrispondenza della sua connessione al nervo ottico. Questa è infatti l’unica parte della retina che, essendo totalmente priva di recettori luminosi (coni e bastoncelli), risulta essere del tutto incapace di trasmettere alcuna sensazione di luce o colore al cervello. La cosa interessante, in relazione al titolo del libro, è che il nostro apparato neuro-percettivo pare esser capace di compensare l’assoluta cecità di quel frammento di campo visivo (la “macchia cieca”, appunto) elaborando una “percezione fittizia” in corrispondenza di quella lacuna della visione presente in ciascun occhio. Questa sensazione luminosa “illusoria” sembra basata su un’automatica “media probabilistica” fra le contemporanee percezioni luminose prodotte nell’immediato intorno della macchia stessa. Mi sono quindi ispirato a questo concetto di natura fisiologica per richiamare l’idea del sogno inteso come “visione virtuale” prodotta dalla mente, scissa dalla percezione fisica della realtà.

  1.  Questo è il primo dei tuoi racconti brevi. Se dovessi esporre a un potenziale lettore l’intento prioritario che ne ha condotto l’elaborazione, quale sceglieresti?

Inizialmente, prima ancora che mi venisse l’idea di tracciare la cronaca dell’onirico vagabondare d’un personaggio attraverso una sequenza di scenari fantastici, l’intento era solo quello di giocare in modo autoironico con la fastidiosa insonnia che, a quell’epoca, m’affliggeva da diversi mesi. Durante un mio soggiorno a Parigi avevo infatti inviato ad alcuni parenti ed amici italiani una successione improvvisata di messaggi WhatsApp, composti da estemporanei “selfie” scattati in giro per la città e corredati da didascalie allusive al tema del sogno. Soltanto in un secondo tempo è sopraggiunto il proposito, incoraggiato da mia moglie Maristella e da mia suocera Liliane, di organizzare ed estendere questo materiale di partenza, pervenendo così al progetto d’un vero e proprio racconto. Ne è derivata l’esigenza di dare alla storia una decisa impronta drammatica, imbastendo la descrizione di quel girovagare immaginario, affannoso e senza meta apparente in cui sostanzialmente consiste la vicenda: così ho voluto evocare nel lettore quello stato psichico di smarrimento che può spesso seguire il percorso di un’intera vita, specialmente quando gli avvenimenti che ci riguardano sfuggono alla nostra capacità di previsione e di controllo, o quando non riusciamo a riconoscerci nelle condizioni o nei rapporti umani che ci coinvolgono. Inoltre, il quasi ossessivo ricorso all’uso dello smartphone durante la propria odissea da parte del protagonista è un riferimento all’universale necessità di disporre di un (seppur debole) canale di contatto coi propri simili, ancorché, come nel caso del personaggio principale del libro, egocentricamente utilizzato in modo distorto.

  1.  Tutta la narrazione è espressa in prima persona, e ciò parrebbe suggerire la presenza di una volontà autobiografica. È così?

Nel libro ho molto accentuato quest’aspetto, tanto da espormi fortemente alla critica di autoreferenzialità (espressa infatti da una mia collega di lavoro). Difatti, non solo quasi tutte le foto che integrano il testo sono dei “selfie”, ma, all’inizio della storia compare un’articolata cartolina”, inviata a un generico conoscente e firmata proprio col mio nome. Del resto il senso di disagio esistenziale a cui accennavo, da me sperimentato più volte in passato, è in totale accordo con il clima del racconto.

  1.  Gli sviluppi della vicenda si integrano con una cospicua successione di immagini fotografiche. Quali relazioni hanno connesso tali due componenti durante la genesi creativa?

Un gruppo iniziale di foto, nate insieme alle didascalie a cui sono associate, è frutto di autentica improvvisazione. Queste sono le immagini inizialmente inviate tramite WhatsApp. Tutte le altre, a loro volta associate in piccoli raggruppamenti, hanno avuto, all’interno della narrazione, la funzione di supporto per delle periodiche pause basate su minuscole elaborazioni verbali dal marcato carattere ermetico ma sempre ispirate ai temi del sonno e del dormiveglia. Ciò ha anche favorito la scelta di scandire l’intero decorso del racconto suddividendolo in una successione di episodi, ciascuno composto da pochissime pagine e quanto più possibile differenziati tra loro.

  1.  La tua biografia mostra che tutte le tue precedenti attività si sono espresse in settori operativi molto diversi dall’ambito narrativo. Cosa ti ha indotto a cimentarti, stavolta, con la produzione di racconti?

In effetti la totalità delle mie passate esperienze creative non ha mai avuto alcuna relazione con la narrativa se non, nel caso dell’invenzione di giochi di strategia, per l’elaborazione delle relative ambientazioni tematiche che spesso necessitavano della sintetica descrizione di eventi fantastici. Devo confessare che lo spunto di partenza che m’ha indotto alla vera e propria scrittura d’un testo è stato offerto, come ho già detto, dall’insistenza in tal senso da parte dei miei familiari.

  1.  Che indicazioni hai tratto da questa tua prima esperienza di scrittura per la prosecuzione della tua attività letteraria?

La pubblicazione di questo primo libro m’ha subito indotto a cercare di strutturare in modo formalmente più maturo questo tipo di realizzazioni. Per raggiungere questo scopo ho ritenuto opportuno agire in modo meno improvvisato e più metodico. Nel successivo racconto breve pubblicato con BookSprint, “Manuale estemporaneo di geometria irrequieta”, ho voluto innanzitutto utilizzare la formula del cosiddetto “libro nel libro” descrivendo le fasi finali della stesura d’un testo di geometria che ne precedono la pubblicazione. Ma la cronaca di queste fasi di revisione, comprensive delle corrispondenti illustrazioni esplicative, si alterna con le vere e proprie sezioni narrative del libro, anche qui organizzate come successione di episodi che, seppur relativamente indipendenti fra loro, riprendono, variandola in parte, la tematica onirica che tanto aveva improntato la “Piccola scorribanda notturna…”. Inoltre, all’interno degli stessi episodi narrativi ricorrono, da parte del protagonista, saltuarie pause meditative inclini tanto a bilanci esistenziali estemporanei quanto a riflessioni sull’incompiutezza dei propri rapporti umani. Quest’impostazione operativa manifesta il mio obiettivo di conferire d’ora in poi alle mie narrazioni un’architettura più nitida. È quanto sto cercando di fare anche col terzo dei miei racconti brevi, tuttora in corso di preparazione.

DOVE ACQUISTARE IL LIBRO:

https://firmania.it/roma/blutopia-3262995

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconto/piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca 

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconto/ebook-piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca 

https://www.booksprintedizioni.it/libro/racconto/audiolibro-piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca 

https://www.libraccio.it/autore/duilio-carpitella/libri.html

https://www.amazon.it/Piccola-scorribanda-notturna-bottino-macchia-ebook/dp/B086BD2Y96

https://www.ibs.it/libri/autori/duilio-carpitella

https://www.ilnarratore.com/en/search-results/?action=search&productids=5661,6592

https://www.mondadoristore.it/libri/Duilio-Carpitella/aut04123595/

https://www.lafeltrinelli.it/libri/duilio-carpitella/piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino/9788824938211

https://play.google.com/store/search?q=duilio%20carpitella&c=books&gl=IT

https://www.fnac.com/livre-numerique/a14652901/Duilio-Carpitella-Piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca

https://www.barnesandnoble.com/w/piccola-scorribanda-notturna-duilio-carpitella/1136738152

https://www.bookdealer.it/libro/9788824938211/piccola-scorribanda-notturna-senza-bottino-nella-macchia-cieca

PER VISUALIZZARE IL FILMATO:

https://drive.google.com/file/d/1fY5pOLs-1SqVZzKPD4cW0ut4YJolz4Q8/view?usp=sharing

PER INSERIRE COMMENTI:

https://www.booksprintedizioni.it/libreria.asp?q=duilio+carpitella

ALTERNE DERIVE DI LÀ DALL’ORIZZONTE

La copertina

SINOSSI DEL LIBRO:
Un incessante contrappunto, in bilico tra ricordi reali e vissuto immaginario, attraversa di slancio vari campi operativi: fotografia, architettura, giochi strategico-geometrici, scenografia, pittura, scienza della rappresentazione.
Spiando i nascosti legami fra improvvisazione e rigore procedurale, le tante tavole a colori, ecletticamente differenziate e tutte di mano dell’autore stesso, ci guidano entro varchi segreti, gremiti di scenari onirici, astuzie geometriche, intime riflessioni, ironici autoritratti e architetture di fantasia.
Narrate in prima persona ed esposte in quattro capitoli, le animate vicende che impegnano il protagonista inclinano all’ibridazione tra l’invenzione fantastica e gli esperimenti tecnico-applicativi condotti in vari settori della Geometria. In ciascun capitolo le illustrazioni, fortemente connesse al racconto, si caratterizzano in modo differente da quelle delle altre sezioni e la loro realizzazione spazia tra fotografia, disegno a matita, computer-grafica (anche in 3D) e acrilico su parete.
1.  Il primo capitolo, che evoca in parte la sceneggiatura d’un fumetto, si muove in modo ondivago fra i temi del sonno e del dormiveglia, avvalendosi d’un cospicuo corredo fotografico a colori;
2.  Il secondo descrive la revisione finale d’un manoscritto tecnico da parte del proprio autore prima del suo invio a un editore; questa è però inframmezzata da fasi di meditazione, di ricordo e di sogno (e vi è incluso il testo integrale del manuale, corredato da tutte le relative illustrazioni);
3.  Nel terzo il protagonista, durante un’intera notte, vaga per il Centro Storico di Roma in preda a un assurdo quanto seducente stato allucinatorio, del quale alla fine scoprirà l’insospettabile, sorprendente rigore logico (e anche qui è inserito un vero e proprio Manuale Tecnico illustrato sulla Prospettiva Inversa);
4.  Il quarto capitolo, infine, narra alcune intriganti e paradossali esperienze, in parte reali e in parte di fantasia, vissute dal personaggio principale durante le proprie attività lavorative o amatoriali (e pure in questo caso il racconto è copiosamente provvisto di tavole tecniche a colori).
IN REALTÀ QUESTO LIBRO NON È CHE LA RIUNIFICAZIONE DEI QUATTRO PRECEDENTI RACCONTI IN UN UNICO TESTO TECNICO-NARRATIVO.
TRAILER:
(Esteso)
(Intermedio)
(Ridotto)

INTERVISTA

  • Il libro Alterne derive di là dall’orizzonteriunisce i testi di quattro tuoi racconti fantastici pubblicati di recente con un altro editore. Perché associarli in forma di capitoli in una narrazione unitaria?

Benché le quattro vicende siano strutturate in modo differente, hanno elementi che fin da principio hanno manifestato la propria vocazione all’associazione reciproca: tutte e quattro sono narrate al presente ed in prima persona, tutte e quattro descrivono, tra altre cose, frammenti di sogni o “immagini mentali” e tutte e quattro sono ripartite in micro-episodi, ciascuno con un suo titolo. Ma soprattutto in tutte e quattro la caratterizzazione psichica del protagonista narrante è sostanzialmente identica. Non a caso al personaggio principale ho sempre voluto attribuire il mio stesso nominativo sebbene, beninteso, il libro non è affatto un’autobiografia.

  • La prevalenza numerica delle pagine dedicate alle illustrazioni a colori rispetto a quelle riservate al testo scritto farebbe supporre che in te prevalga la figura del creatore visuale piuttosto che quella dello scrittore. È così?

La mia formazione scolastica, quella lavorativa e quella amatoriale sono quasi sempre state centrate sulle Arti Visive: ho svolto le attività di pittore, grafico, illustratore, arredatore, insegnante di Storia dell’arte, di Geometria Descrittiva e Disegno Geometrico, ma anche quella di inventore di giochi strategici e topologici. Solo recentemente ho scoperto la mia vocazione narrativa, e in modo imprevisto e fortuito: un acuto e protratto stato di insonnia seguito a un ricovero ospedaliero mi ha indotto a “inventare” una successione di sogni immaginari e a raccontarli per iscritto a scopo auto-terapeutico. In questo modo è nato il mio primo racconto fantastico, che coincide col primo capitolo del libro. Le sue sezioni narrative sono però nate in parallelo con le rispettive illustrazioni e con le didascalie corrispondenti, in una sorta di improvvisazione multimediale che fin dall’inizio ho usato per una serie di auto-ironici messaggi inviati ad amici e parenti via WhatsApp.

  • Mettiamo per un attimo da parte la cospicua componente figurativa del libro. Anche la sua sola sezione letteraria appare subito di ardua classificazione: parti di racconto fantastico si avvicendano di continuo con inserti tecnico-manualistici, e vi compaiono anche ricorrenti fasi d’introspezione autobiografica o di riflessione saggistica. Come mai un’ambiguità così pronunciata rispetto alle consuete categorie editoriali?

Dopo la pubblicazione del primo racconto breve mi sono subito reso conto che questo tipo di attività, da me già condotta in modo alquanto ibrido, ben si sarebbe prestata a soddisfare un mio antico desiderio di cui avevo sempre rinviato la realizzazione: rendere ufficialmente noti i risultati di alcuni miei studi geometrici che ritenevo potenzialmente interessanti soprattutto per chi si occupa di Architettura, Ingegneria e Arredamento, ma forse anche per chi coltiva altre discipline tecnico-scientifiche. Ho così ideato il mio secondo racconto “Manuale estemporaneo di geometria irrequieta”, che espone, all’interno di un’eterogenea sequenza di episodi fantastici, il mio lavoro giovanile sull’Equidecomposizione Geometrica di Figure Piane e Solide. Ho attribuito a questo secondo racconto la formula del “libro nel libro” inserendovi per intero un manuale tecnico con tutte le sue illustrazioni. Pubblicato questo nuovo libro, ho voluto compiere un esperimento analogo col mio successivo lavoro su “Prospettiva Inversa e Illuminazione Avvolgente”, che però necessitava di aggiornamenti e ritocchi. Stavolta ho optato per un impianto narrativo più ordinario, separando nettamente il racconto e il manuale e dando alle stampe “Eclissi totale su uno scenario inverso”. Infine ho concepito l’ultimo dei quattro libri nella forma d’un taccuino d’appunti anziché riproporre la formula del racconto breve. Ciò m’ha permesso di frammentare l’insieme in contenuti e forme diverse, disarticolando stavolta il risultato narrativo in episodi indipendenti. Al taccuino ho dato il titolo di “Evoluzioni avventate d’un compasso smanioso”.

  • Dopo il capitolo introduttivo “Piccola scorribanda notturna (senza bottino) nella macchia cieca”, così focalizzato sul tema del dormiveglia, la maggior parte del testo sembra gravitare attorno alla tua passione per la geometria, seppur trattata sotto differenti angolazioni. Perché quest’argomento ha per te tanta rilevanza?

L’ultimo capitolo mostra le ragioni, almeno quelle consapevoli, del ruolo così focale che ha avuto per me questa disciplina, ma pure ciò che intendo per sperimentazione creativa: al mio modo di praticare la materia non sono estranei fattori psicologici, istintuali o inconsci. Proprio l’apparente estraneità tra consapevolezza, razionalità e metodo da un lato ed intùito, suggestione e improvvisazione dall’altro è il vero tema del libro. La geometria, quale terreno fertile per la creatività, vi assume il comprimario ruolo di fondale scenico cangiante per l’azione degli attori.

  • Con questo libro pare di capire che si sia concluso un ciclo. Cos’hai in cantiere per il futuro?

Non sono ancora in condizione di anticipare nulla, però ho già in mente una nuova direzione da seguire. E sarà forse ancora più impegnativa.

 

RECENSIONE

su “Alterne derive di là dall’orizzonte”, opera di Duilio Carpitella

INTERNATIONAL INSTITUTE FOR ADVANCED STUDIES OF SPACE REPRESENTATION SCIENCES

Projective geometry, Descriptive geometry, Survey, Photogrammetry

ISTITUTO INTERNAZIONALE STUDI AVANZATI DI SCIENZE DELLA RAPPRESENTAZIONE

DELLO SPAZIO

Geometria proiettiva, Geometria Descrittiva, Rilevamento, Fotogrammetria

Home: Contrada Collegio Romano 1,  90017 Santa Flavia, Palermo, Italia  – Website: www.istitutorappresentazionespazio.it

Email: spacereinstitute@libero.it    –  Tel.  +39 3346128128

Nell’opera di Duilio Carpitella si passa dal sogno, dalla forma più libera e sbrigliata del contenuto mentale, alla forma più vincolata e rigorosa, al costrutto geometrico. Ma c’è una via di mezzo che abbraccia arte e scienza nelle immagini di architetture che sorprendono per la ricchezza dei colori vivaci e per la varietà delle forme che integrano superfici curve e poliedriche, nella limpidezza di uno spazio dalla luce surreale.

Surreale è anche il racconto che si alterna all’opera scientifica e su quest’ultima si pone ovviamente la mia attenzione di scienziato della rappresentazione dello spazio. Affascinante è la trattazione delle trasformazioni di una figura piana, soprattutto poligonale, in una seconda equivalente, mediante decomposizione della prima in un numero finito di parti che si ricompongono nella seconda. Altrettanto può ripetersi per le trasformazioni di solidi poliedrici in altri distinti ma aventi volume equivalente.

L’argomento più importante e originale dell’opera scientifica è tuttavia quella chiamata dall’Autore “prospettiva inversa” (o prospettiva rovesciata o anti-prospettiva). Il processo proiettivo della prospettiva “inversa” è lo stesso della prospettiva lineare, o meglio piana, per distinguerla dalla prospettiva sferica (su quadro sferico), etc.

Nel processo proiettivo che sottende la prospettiva piana si ha, come è noto, una stella di rette proiettanti, avente cioè per centro il centro di proiezione, un piano di proiezione e un corpo, un oggetto, generalmente opaco, proiettato. In prospettiva si è chiamato il centro di proiezione “punto di osservazione”, ma ciò non deve far dimenticare la presenza dell’osservatore, cioè la presenza dell’uomo che osserva sul quadro l’immagine proiettata. Generalmente in prospettiva l’osservatore ha davanti a sé, in sequenza, il centro di proiezione, il piano di proiezione e il corpo proiettato, ma se il centro di proiezione si colloca alla fine della sequenza si ha la prospettivainversa”. Questa ci permette quindi di avere delle visioni dell’oggetto che potremmo avere, speculari, con quella “diretta” solo se il corpo fosse trasparente, o come suol dirsi rappresentato “a fil di ferro”. La prospettiva inversa comprende cioè la porzione di spazio che in prospettiva diretta sarebbe racchiusa dal cono proiettante al di là del contorno apparente, permettendo di rappresentare parti estese dell’oggetto che sarebbe impossibile rappresentare in unica immagine in prospettiva diretta.

La prospettiva inversa si allontana dalla visione umana più della prospettiva diretta, che ovviamente coincide con la visione umana solo quando l’osservatore, cioè il centro del cristallino, coincide col punto di osservazione. In compenso però la prospettiva inversa, appartenendo, come si è detto, alla prospettiva piana, ne mantiene l’impianto proiettivo, che ne fa un’immagine scientifica, una rappresentazione, nel senso geometrico del termine. L’immagine è cioè geometricamente, proiettivamente, legata all’oggetto rappresentato e più immagini permettono di restituire la forma dell’oggetto e la sua posizione nello spazio.

Straordinarie sono le immagini statiche e dinamiche esposte nell’opera, frutto della prospettiva inversa, con ombre e superfici riflettenti. La prospettiva inversa, per quanto affermato, è particolarmente indicata in tutte quelle discipline dell’universo scientifico in cui si voglia, o si debba, mettere in evidenza il legame spaziale fra parti di un corpo che non è possibile rappresentare in un’unica immagine nella prospettiva diretta o in proiezioni parallele. L’uso dunque si estende dall’architettura, dall’ingegneria, alle discipline in cui vanno rappresentati oggetti, corpi, di modesta o piccola, piccolissima estensione, per fini scientifici o artistici, nel campo della fisica, della chimica, della medicina, della biologia, dell’archeologia, etc. 

All’opera di Duilio Carpitella va la gratitudine e l’ammirazione di tutti coloro che difendono e promuovono lo sviluppo delle Scienze della Rappresentazione dello Spazio in tutte le discipline scientifiche. La sua opera ci ricorda che la scienza non è solo quella prima parte del sapere oggetto del metodo galileiano, ma anche quella seconda parte del sapere inafferrabile che si esprime in racconto, in favola, in romanzo, quella seconda parte che spesso precede il salto del sapere nella prima. L’opera di Carpitella va infatti dall’irreale bizzarro dell’invenzione artistica al reale serio e ordinato della costruzione scientifica. Nulla di tutto ciò sorprende, non tanto perché chi scrive queste righe è anche conosciuto come artista, come il logo dell’Istituto ricorda, ma perché la storia mostra che la capacità di rappresentare, di creare, dell’essere umano si esprime sempre con la presenza nella stessa persona delle due forme di espressione, scientifica e artistica.  Dalle tele di Leonardo al violino di Einstein. Anzi, questa presenza è la prova della grandezza dell’ingegno umano.

Giuseppe Maria Catalano

Palermo, 14 febbraio 2023

 

PRESENTAZIONE del Libro presso lo Stand L25 (Editori Veneti) della FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIAPIU’ LIBRI PIU’ LIBERI di Roma (alla “Nuvola” di Massimiliano Fuksas all’EUR) – 8/12/2023

https://drive.google.com/file/d/1emw1AhSMipSM9ODyl86Li43Rt-bcv-vk/view?usp=sharing

BIOGRAFIA SINTETICA

Duilio nasce a Trapani nel 1957. Nel 1974 s’iscrive alla Facoltà di Architettura di Roma e coltiva la pittura e una ricerca sui metodi di ‘Equidecomposizione tra Figure Geometriche’. Dopo la laurea apre lo Studio IN-CHIOSTRO e si occupa di grafica e illustrazione. Partecipa alla mostra collettiva “ESCHERIANA” (Roma – 1987) in omaggio a Maurits Cornelis Escher. In quest’occasione espone alcuni suoi studi di Equidecomposizione ed entra in contatto col Prof. Michele Emmer, divulgatore matematico di fama internazionale, che lo coinvolge nella mostra itinerante “L’OCCHIO DI HORUS – Itinerari nell’Immaginario Matematico” (Bologna, Milano, Parma, Roma – 1989/90), organizzata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana (Treccani), in cui Duilio espone alcuni dei suoi lavori. È poi convocato dall’Agenzia Polo Ceramico di Faenza che si propone di rinnovare la tradizione ceramica artigianale faentina selezionando 16 artisti di varie provenienze geografiche che associa ad altrettante botteghe. Il tutto converge nella mostra “L’APPRENDISTA STREGONE” (Faenza – 1990) tenutasi al Museo Internazionale delle Ceramiche, ove le opere di Duilio sono tuttora conservate. Nasce un contatto con lo studioso americano Greg N. Frederickson che raccoglie le esperienze, provenienti da tutto il mondo, nel settore dell’Equidecomposizione Geometrica. Duilio partecipa coi suoi studi sui poliedri regolari e semiregolari e la raccolta viene pubblicata nel 1997 dalla Cambridge University Press col titolo “Dissections – Plane & Fancy”. Nel frattempo Duilio è nominato insegnante di Disegno e Storia dell’Arte presso le Scuole Superiori di Stato. L’incontro con l’esperto di giochi di parole Ennio Peres lo induce a partecipare al Premio Archimede, concorso per inventori di giochi. Duilio, dopo una Nomination col gioco topologico “Schizoedro n° 1”, vince il 1° Premio assoluto ex-aequo con “GNOMONI”, gioco strategico da tavolo. Successivamente Gnomoni è commercializzato col nome di “SAN GIMIGNANO” dall’editore PIATNIK di Vienna e ottiene importanti riconoscimenti internazionali; la sua immagine compare sulle copertine di note riviste specializzate: SPIELBOX e WIN. Duilio pubblica infine con BookSprint edizioni (2020) i suoi racconti brevi “PICCOLA SCORRIBANDA NOTTURNA (senza bottino) NELLA MACCHIA CIECA” e “MANUALE ESTEMPORANEO DI GEOMETRIA IRREQUIETA” (testo fantastico-narrativo e insieme didattico-divulgativo sulla “Geometria Dissettiva“) e successivamente il racconto breve “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO” (testo fantastico-narrativo e insieme didattico-divulgativo sulla “Prospettiva Inversa“) e il taccuino immaginario “EVOLUZIONI AVVENTATE D’UN COMPASSO SMANIOSO” (raccolta di studi in forma narrativa su settori poco praticati della “Geometria dell’Architettura“), editi rispettivamente nel 2021 e nel 2022. Sempre in quest’ultimo anno l’editore AbraBooks pubblica “ALTERNE DERIVE DI LÀ DALL’ORIZZONTE“, unificazione dei precedenti quattro libri in una narrazione manualistico-fantastica unitaria. Partecipa alla Mostra Collettiva di Pittura ContemporaneaMargutta” presso la Galleria Dantebus Margutta a Roma (18-28 maggio 2023). Nello stesso anno conquista una Menzione Speciale col proprio Racconto Breve “UOVA” al Premio LetterarioRaccontami” nell’ambito del BUK Festival di Modena. Viene poi selezionato con 15 sue opere figurative tra i vincitori, per la Sezione “Arti Grafiche”, dell’XI Edizione del Premio Internazionale Letteratura Italiana Contemporanea 2023/2024 (Premiazione effettuata in data 29 maggio 2023 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma). Si classifica al 2° posto nella Sotto-sezione Saggistica del Concorso Artistico-LetterarioAntonio Rosmini” di Aversa col proprio racconto manualistico-fantastico illustrato “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO (su Prospettiva Inversa e Illuminazione Avvolgente). Partecipa alla Mostra Collettiva di Fotografia ContemporaneaMargutta Fotografia” presso la Galleria Dantebus Margutta a Roma (14-25 giugno 2023). Gli viene assegnato un Premio Speciale nell’ambito del Concorso Parole ed Immagini” di Mellana di Boves, per 5 proprie opere basate sull’integrazione fra testi e illustrazioni: “COMBINAZIONI“, “DEDALO“, “PARADOSSO“, “SAPONATA” e “VERTIGINE INVERSA“. Partecipa, con la sua opera grafica “COMPOSIZIONE REVERSIBILE” alla Mostra Collettiva di Arte ContemporaneaLa Libertà di essere Artista – Omaggio a Tina Modotti” presso lo Spazio IMAGOARS di Venezia – Cannaregio (24 giugno – 01 luglio 2023). In data 2 settembre 2023 al suo Racconto edito illustrato “ALTERNE DERIVE DI LÀ DALL’ORIZZONTE” viene conferito il Diploma di Merito “Premio Selezione Sandomenichino” nell’ambito della Sezione Narrativa Edita del “Premio Letterario Sandomenichino” di Marina di Massa. In data 16 settembre 2023 al suo Racconto edito illustrato “ALTERNE DERIVE DI LÀ DALL’ORIZZONTE” viene conferita la Menzione d’Onore nell’ambito della Sezione Narrativa Edita del “Premio Letterario Vitruvio” di Lecce. In data 15 ottobre 2023 al suo Racconto edito illustrato “ALTERNE DERIVE DI LÀ DALL’ORIZZONTE” viene conferito il Primo Premio Assoluto nell’ambito della Sezione Narrativa Edita del “Premio Letterario Internazionale Giovanni Bertacchi” di Sondrio. In data 21 ottobre 2023, nell’ambito della Sezione Narrativa Edita del “Premio Letterario Caffè delle Arti” di Roma, al suo Racconto edito illustrato “ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO viene conferito il Premio della Critica ed al suo Racconto edito illustrato “ALTERNE DERIVE DI LÀ DALL’ORIZZONTE” viene conferito il Diploma di Finalista con Segnalazione.

“EVOLUZIONI AVVENTATE D’UN COMPASSO SMANIOSO” – Taccuino geometrico-architettonico immaginario

La copertina del libro

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

Lungo un “tragitto accidentato” marcato da circostanze reali e/o immaginarie, questo composito taccuino, ampiamente illustrato, ritrae il proprio autore intento alla tortuosa perlustrazione della natura costruttivamente asimmetrica e ambigua delle facoltà creative, qui impegnate in disparate evoluzioni nei campi specifici della Geometria dell’Architettura. L’improvvisazione formale da un lato, l’adozione invece metodica di pazienti procedure tecnico-applicative dall’altro, dal senso comune relegate agli opposti, quasi inconciliabili estremi degli orientamenti ideativi, svelano così la loro intima complementarità e quindi anche una mutua, segreta complicità. Istinto, razionalità ed intùito s’avvicendano e si confrontano attraversando un paesaggio fertile e invitante, disseminato di eclettiche elaborazioni grafico-progettuali di pura fantasia ma cariche di indubbio potenziale propositivo, aventi tutte in comune un denominatore avvincente: la geometria.

Un titolo che anticipa e incuriosisce quello scelto dall’Autore Duilio Carpitella: “Evoluzioni avventate d’un compasso smanioso”, pronto a conquistare tutti con una tematica particolare e suggestiva. Edita dalla Casa Editrice Bookprint Edizoni, l’Opera è acquistabile sia in formato cartaceo, sia in quello digitale. Il testo parte da alcune avventure reali o ipotetiche dell’Autore per arrivare a mettere su tavola diversi progetti basati su architettura e geometria. Sicuramente rivolto a chi in possesso della preparazione necessaria per comprendere sia le elucubrazioni che i disegni conseguenti, presenta nelle parti narrative un garbo e uno stile che riescono ad attrarre anche altri lettori. Attraente e mentalmente stimolante per gli appassionati della materia, il testo quindi è di grande appeal anche per il semplice lettore. Un’Opera, inoltre, da cui traspare la grande passione dell’Autore per la geometria e l’architettura, passione che i lettori potranno sentire ed apprezzare sin nel profondo, arricchiti da tesi, nozioni e illuminanti considerazioni.

BOOKTRAILER+INTERVISTA

https://drive.google.com/file/d/17K93QDu52PPJpSuNh2kublF7tTGHQP2L/view?usp=sharing

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INTERVISTA 1

  1. Iniziamo dal titolo e dal sottotitolo nei quali, in modo un po’ ermetico, alcuni termini suggeriscono delle contrapposizioni: da un lato “COMPASSO” e “GEOMETRICO-ARCHITETTONICO” ci parlano di procedure meticolose e sistematiche, dall’altro “EVOLUZIONI AVVENTATE”, “SMANIOSO” e “IMMAGINARIO” sembrano alludere a un contesto più emozionale e fantastico. A quali specifici contenuti del libro fanno riferimento?

Fin dalle mie prime infatuazioni adolescenziali per il disegno e per le fantasticherie grafiche, è andata pian piano emergendo sempre più la disposizione a subire le suggestioni esercitate da alcune immagini che manifestavano in sé vistosamente la propria origine asceticamente metodica e l’apparente “distacco” emotivo totale dei loro autori. Già ai tempi dell’Università mi sentivo ugualmente attratto da due frenesie che io stesso ritenevo opposte e forse inconciliabili: da una parte l’improvvisazione pittorica più istintiva, anche se esercitata con maniacale dedizione al dettaglio e con minuzia artigianale; dall’altra il fascino di cui erano capaci certe procedure dotate di un’austerità razionale quasisoprannaturale”, soprattutto quand’erano capaci di condurre a esiti formali insospettabilmente essenziali e assoluti. La scoperta di alcuni metodi di equidecomposizione geometrica tra figure piane o solide ha avuto in questo versante un ruolo veramente decisivo.

  1. A differenza di quanto accadeva in tutti i tuoi libri precedenti, sempre rientranti nella categoria narrativa del “RACCONTO BREVE” perlomeno come impostazione di massima, qui hai voluto indicare una varietà piuttosto atipica di opera letteraria: il “TACCUINO”. Come mai?

Tutti i miei racconti, prima di questo taccuino, hanno sempre avuto una vera e propria “colonna vertebrale”, a volte costituita dalla semplice concatenazione temporale di episodi narrativi, seppur dotati di parziale indipendenza reciproca, altre volte formata invece dall’esposizione continua di contenuti tecnici, ciclicamente interrotta da pause narrative del tutto indipendenti fra loro. Queste forme relative di continuità interna mi avevano indotto a considerarli dei “racconti brevi”, a dispetto, in alcuni casi, dei loro consistenti contenuti manualistici.

Stavolta la successione delle sezioni è praticamente priva di un elemento unificante (se non per ciò che attiene l’argomento complessivo, che è il rapporto tra Geometria e Progettazione), tanto che alcune sezioni potrebbero essere considerate intercambiabili se non addirittura autosufficienti. Questo richiama molto di più l’idea del taccuino di schizzi o di appunti, nel quale le esperienze annotate possono comparire in successione aleatoria.

  1. Anche in questo, come negli altri tuoi libri, sembra emergere una speciale preoccupazione: pare che tu voglia contestare, in qualche modo, la tradizionale classificazione editoriale che oppone la categoria della “NARRATIVA”, ritenuta di natura “artistica”, a quelle della “MANUALISTICA TECNICA”, della “DIVULGAZIONE” e della “SAGGISTICA”, sempre considerate come generi letterari estranei all’ambito artistico. Parlacene.

Trovo particolarmente stimolanti le occasioni in cui un’attività avente una determinata natura suscita inaspettatamente considerazioni di natura completamente diversa. È forse una forma di “serendipità”. Non so in che modo questo abbia a che fare coi processi biologici del cervello che, come ben sappiamo, possiede attitudini fra loro molto diverse. Allo stesso modo mi è sempre parso affascinante tutto ciò che si presta a connettere fra loro campi di studio apparentemente distanti e non comunicanti: la Matematica con la Storia dell’Arte, l’Ottica con l’Architettura, la Biologia con la Strategia Ludica o altro. In realtà sono molto attratto dall’idea di far confluire le discipline umanistiche e quelle tecnico-scientifiche in una nuova entità appartenente a una dimensione nuova.

  1. C’è sempre, in ogni tua pubblicazione, un’abbondante presenza di illustrazioni, anche queste costantemente di tua mano. Perfino le stesse immagini che compaiono in copertina sono sempre opera tua. In questo caso specifico le pagine del libro destinate alle figure superano addirittura di molto, in quantità, quelle riservate al testo scritto. Ti consideri più uno “SCRITTORE” o più un “CREATORE VISUALE”?

Fino a pochissimi anni fa non ho mai preso in considerazione l’idea di diventare un “narratore”. Tutte le mie precedenti attività, sia lavorative che amatoriali, hanno sempre avuto un centro d’attrazione visuale: la Pittura, l’Arredamento, la Geometria, il Gioco da Tavolo, ecc.; confesso che la mia prima occasione d’impegno creativo in campo narrativo è nata in modo per me del tutto imprevisto: per motivi che non conosco ancora, dopo una degenza ospedaliera ho sofferto per un lungo periodo d’una grave forma d’insonnia, che ha sùbito compromesso sia le mie capacità lavorative, sia alcune altre mie facoltà, come per esempio guidare l’automobile. Sono stati i miei familiari, per la verità con molta insistenza, a indurmi a “sfogare” il mio disagio, allora molto accentuato, raccontando ciò che non riuscivo più a sperimentare: i miei sogni. Ammetto che a scuola, da ragazzo, non brillavo un granché nelle materie letterarie, e che la mia riluttanza iniziale era dovuta soprattutto a questo. Però sono convinto che il fatto stesso di buttarmi a capofitto in questa specie di “psicoterapia autogestita”, abbia contribuito in modo decisivo a tirarmi fuori dal mio malessere di quel periodo. Comunque non riesco a trascurare la componente illustrativa di ciò che scrivo: riconosco in quello “il mio elemento naturale”.

  1. Nel testo c’è un particolare passaggio in cui tu esponi una visione personale della “LIBERTÀ CREATIVA”, ponendo in relazione il concetto di “IMPROVVISAZIONE” con quello di “RIGORE PROCEDURALE”. Nel libro però questa relazione pare riferita soprattutto all’AMBITO PITTORICO-VISUALE o PROGETTUALE-ARCHITETTONICO. Ma in qualità di SCRITTORE esiste per te lo stesso tipo di rapporto? E in quali termini?

Il mio modo di raccontare è quasi del tutto improvvisato e sono certo che, nel bene e nel male, il lettore lo intuisca facilmente. D’altra parte la componente manualistica dei miei libri è invece fortemente ragionata e sistematicamente architettata a tavolino. Alcuni editori hanno rifiutato le mie proposte proprio per questa ibridazione radicale, che io però ritengo tuttora “costruttivamente ardita”. Anche le illustrazioni, però, sono talvolta concepite con approccio estemporaneo, perlomeno in alcune specifiche sezioni dei libri.

  1. Anche in questo, come nei tuoi libri precedenti, compaiono talvolta riferimenti espliciti ad un’altra tua attività creativa: quella di INVENTORE DI GIOCHI DI STRATEGIA. C’è anche qui una relazione col tuo impegno narrativo?

Inventare giochi in scatola è un’attività esaltante, specialmente se riesci a constatare che ciò che realizzi avvince realmente chi prende parte a una partita. Inoltre richiede all’autore spiccate doti di riflessione autocritica, di abilità logica, d’inventiva formale e di perseveranza. Purtroppo è estremamente raro che quest’attività possa auto-finanziarsi: nella quasi totalità dei casi è destinata a essere una passione amatoriale, e ciò anche se, com’è accaduto anche a me, si riesce a trovare un editore ben inserito nel mercato di settore e si riescono ad ottenere prestigiosi riconoscimenti internazionali. Comunque, l’unico nesso tra il Gioco Strategico e l’ambito letterario, almeno nel mio caso, è relativo all’elaborazione e narrazione di sintetiche vicende connesse alle ambientazioni storiche, geografiche, sociali o fantastiche dei singoli giochi.

  1. Prima di scegliere la FACOLTÀ DI ARCHITETTURA hai frequentato il LICEO ARTISTICO e dalla tua biografia emerge che tu, pur avendo avuto una formazione tendenzialmente artistico-visuale, hai avuto frequentazioni con l’ambiente dei MATEMATICI, o perlomeno con quello della “DIVULGAZIONE MATEMATICA”. Da cosa nasce questo tuo orientamento ricorrente?

Come ho accennato prima, la scoperta di personali procedure grafiche capaci di equidecomporre figure geometriche ha definitivamente spalancato la mia visuale su un vasto campo di curiosità che da allora in poi m’ha sempre affascinato: dalle insospettate relazioni tra le Terne Pitagoriche e la Successione Numerica di Fibonacci alla localizzazione dei riflessi sulle superfici curve, dalle Modularità Complesse alla Prospettiva Inversa, fino ai paradossi logico-matematici. Del resto mio padre era insegnante di Matematica e Fisica; il mio rincrescimento è quello di non averlo saputo rendere sufficientemente partecipe di questa mia passione finché era in vita.

  1. Fin qui non abbiamo parlato di quella che è la tua vera e propria professione: quella di INSEGNANTE. Tutto ciò di cui abbiamo parlato sembra dare di te l’idea di una “PERSONALITÀ MULTIDISCIPLINARE”. Questo si riflette anche nel modo in cui tratti, in classe, gli argomenti delle tue lezioni?

Coi miei alunni ho sempre ammesso di non esser assolutamente in grado di evitare divagazioni su altri argomenti quando cerco di esporre loro concetti che riguardano le mie materie d’insegnamento: la Geometria Descrittiva e la Storia dell’Arte. Mi capita infatti di sorprendermi a parlare delle Figure Retoriche nel linguaggio parlato mentre tratto dell’Architettura Barocca, o del Calcolo Differenziale o Integrale mentre spiego i caratteri delle ricerche estetiche rinascimentali, o anche del Fenomeno della Diffusione Luminosa nell’atmosfera terrestre mentre parlo della Pittura Impressionista. È più forte di me.

 

INTERVISTA 2

  1. Ci parli un po’ di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono arrivato a Roma dalla Sicilia con la mia famiglia d’origine quando avevo dieci anni. Diciassettenne, dopo aver frequentato il Liceo Artistico e aver praticato a livello agonistico il salto con l’asta, mi sono iscritto alla Facoltà di Architettura, coltivando però anche la pittura. Già prima della laurea mi sono appassionato a certi studi di geometria che m’avrebbero poi impegnato per anni. Poi, occupandomi per lavoro di grafica, illustrazione e arredamento, ho partecipato anche ad alcune mostre nei settori della divulgazione matematica e dell’artigianato ceramico. In seguito mi sono dedicato privatamente all’invenzione di giochi topologici e strategici da tavolo. Solo più recentemente, incoraggiato dai miei familiari, ho preso in considerazione l’attività di narratore anche al fine di superare, con approccio marcatamente autoironico, un delicato periodo della mia vita.

  1. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

L’attitudine alla scrittura mi si presenta in modo saltuario e imprevedibile, senza alcuna regola apparente.

  1. Il suo autore contemporaneo preferito?

Italo Calvino. Ad una delle sue “Città Invisibili” ho anche ispirato “Eudossia”, uno dei miei più riusciti giochi di strategia.

  1. Perché è nata la sua opera?

Quando, edito da BookSprint, era ancora fresco di stampa il mio terzo racconto fantastico (e, insieme, manuale tecnico), ho pensato di portare a conclusione il ciclo narrativo che s’era avviato col primo racconto, dando completezza anche all’esposizione degli studi geometrico-applicativi residui che m’avevano impegnato, in privato, nel corso dei miei decenni d’insegnamento. Di essi, infatti, m’era apparsa necessaria la divulgazione integrale; così ho voluto dar forma a un ulteriore gruppo di episodi, sempre narrati in prima persona, stavolta però molto individualmente autonomi.

Riprendendo l’ibridazione dei due generi editoriali tradizionalmente estranei, quello manualistico-tecnico e quello letterario-narrativo, in questo caso ho dato un peso ancora maggiore, seppur talvolta con la dovuta leggerezza, alle divagazioni introspettive che s’aggirano per gli ambigui ricordi del protagonista.

  1. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Mio nonno materno gestiva una libreria e mio padre insegnava matematica e fisica. Io da ragazzo sfogliavo di nascosto dei volumi che i miei genitori conservavano gelosamente sotto chiave. In realtà si trattava perlopiù di testi riguardanti le Belle Arti. La mia formazione culturale s’è infatti sempre orientata di preferenza verso le Arti Visive. Un analogo sviluppo ha avuto anche la mia cultura musicale.

  1. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Tutte le vicende che ho narrato finora hanno avuto, in qualche modo, una connotazione variamente autobiografica, e quest’ultimo racconto non costituisce certo un’eccezione a questa regola, benché in esso siano presenti tanto ricordi autentici quanto situazioni del tutto immaginate.

  1. Quanto di Lei c’è in ciò che ha scritto?

Mettendo da parte la componente autobiografica, che spesso è quella da cui prendono vita le sezioni narrative, è il fascino che esercitano su di me le procedure risolutive di vari problemi pratici di natura geometrica o proiettiva il vero centro di gravità di tutto ciò che ho scritto di recente: l’obiettivo che veramente vorrei esser capace di centrare è proprio la trasmissione ad altri di questa passione.

  1. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?

A parte le ripetute sollecitazioni alla scrittura da parte dei miei familiari, l’elaborazione del testo e delle immagini che lo integrano è avvenuta in modo del tutto autonomo.

  1. A chi ha fatto leggere per primo il racconto?

Come sempre, ai miei familiari ed alle mie dirimpettaie.

  1. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?

Penso che le esigenze e gli orientamenti differenziati del pubblico andrebbero assecondati con l’offerta variegata dei canali disponibili, perlomeno fino a quando non dovesse nettamente emergere una preferenza di fruizione.

  1. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Ritengo che, seppure in espansione, sia un fenomeno destinato a rimanere di nicchia, legato a quelle persone che per le loro limitazioni fisiche o per l’esiguità del loro tempo libero possono affidare la propria fruizione solo o prevalentemente a un canale acustico. Nel mio caso, però, la cospicua presenza di tavole dimostrative e di illustrazioni fortemente connesse col testo narrativo fanno sì che questo canale risulti particolarmente inadeguato e penalizzante per un suo eventuale fruitore.

 

DOVE E’ POSSIBILE ORDINARE IL LIBRO:

https://www.booksprintedizioni.it/libro/manuali/evoluzioni-avventate-d-un-compasso-smanioso

https://www.booksprintedizioni.it/libro/manuali/ebook-evoluzioni-avventate-d-un-compasso-smanioso

https://www.booksprintedizioni.it/autore/duilio-carpitella

https://www.booksprintedizioni.it/libreria.asp?q=duilio+carpitella

https://play.google.com/store/books/details/Evoluzioni_avventate_d_un_compasso_smanioso?id=9YxtEAAAQBAJ&hl=en_US&gl=US

https://play.google.com/store/books/details/Evoluzioni_avventate_d_un_compasso_smanioso?id=9YxtEAAAQBAJ&hl=ja&gl=JP

https://books.google.it/books?id=9YxtEAAAQBAJ&pg=PA1&lpg=PA1&dq=evoluzioni+avventate+d%27un+compasso+smanioso&source=bl&ots=OQwUDFPbcb&sig=ACfU3U2GYDLIHfXt9uvVplG-WtHLQrxiWQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjIvp-5oO73AhWMhP0HHZzSB6wQ6AF6BAgbEAM#v=onepage&q=evoluzioni%20avventate%20d’un%20compasso%20smanioso&f=false

https://duiliocarpitella.altervista.org/

https://www.unilibro.it/libri/ff

“ECLISSI TOTALE SU UNO SCENARIO INVERSO” – Racconto fantastico breve

RACCONTO BREVE

Un logorante lavoro occasionale estivo provoca a uno studente romano di Architettura un disturbo visivo che finisce per sconvolgere i rapporti spaziali abituali tra tutto ciò che gli sta attorno. Allarmato da questo stato allucinatorio, ma attratto dalle nuove sembianze assunte dagli scenari a lui familiari da sempre, s’avventura tra i più intimi vicoli della città, imbattendosi in presenze e situazioni inattese o grottesche, ma soprattutto subendo una sequenza di paradossi percettivi, di certo dovuta al proprio malessere, che però pare avere una sua segreta (benché folle) coerenza logica. Il sospetto di non essere la sola vittima di quest’assurda condizione e il timore che essa sia permanente lo indurrebbero a chiedere aiuto ad altri, ma la certezza di non esser creduto lo spinge alla stesura d’un testo illustrato con cui poter esibire i connotati della sua inaudita visione della realtà, mettendolo in grado d’esser finalmente compreso e magari soccorso. L’itinerario tortuoso del protagonista, che attraversa alcuni scenari tipici del Centro Storico romano, ed il suo successivo ricorso alla propria attrezzatura grafica lo conducono verso la scoperta dell’insospettato rigore e del conturbante fascino del suo privato affanno visuale.

Nel settore editoriale, l’aspirazione al superamento delle lontananze che si percepiscono consolidate, come quella fra il genere narrativo-fantastico e la categoria della manualistica disciplinare, può forse accompagnarsi facilmente all’ingenua ambizione a colmare la distanza, ritenuta ben più emblematica e siderale, frapposta tra una formazione scolastica d’impronta umanistica e una orientata a contenuti scientifico-tecnici. La sfida, comunque, appare intrigante.

La scelta d’una tematica dalla vocazione così spiccatamente visionaria come quella della ‘Prospettiva Inversa’ (o ‘Prospettiva Rovesciata’, o ‘Anti-prospettiva’) genera infatti in modo pressoché irresistibile la tentazione d’azzardare un balzo tanto temerario. Si può quindi incorrere nella discutibile idea di camuffare il sobrio Quaderno Didattico per il quale cotanto ascetico impegno era stato profuso, facendogli assumere le fattezze d’una piacente narrazione di vicende paradossali e fenomeni allucinatori, magari insaporita da ambigui spunti autobiografici, nonché da spiegazioni inattendibili degli stessi eventi da parte del protagonista del racconto, finendo oltretutto con l’attribuire al libro stesso un titolo sadicamente ermetico: “Eclissi totale su uno scenario inverso”.

Scorrendolo, però, quello che mostra d’essere il vero centro d’attrazione è l’autentico Prontuario Tecnico sull’uso della Prospettiva Inversa e sull’applicazione dell’Illuminazione Avvolgente (con cui la prima è intimamente imparentata): esso occupa l’intera sezione finale del testo. Qui, infatti, l’avventura del personaggio principale del racconto, uno studente romano d’Architettura, si considera già sostanzialmente conclusa, così come la nottata nel corso della quale i curiosi fatti narrati hanno avuto luogo. Proprio in questa sezione, che impegna più della metà delle pagine complessive, le procedure grafiche che caratterizzano i due citati metodi descrittivi sono esposte con dovizia di illustrazioni a colori (figg. 1-12).

In ogni caso, per essere apprezzato, il rigore che qualifica la Prospettiva Inversa richiede un accenno alle potenzialità del metodo e ai suoi specifici vantaggi descrittivi nei confronti dell’ordinaria Prospettiva Lineare o delle tradizionali Proiezioni Parallele (Assonometrie e Proiezioni Ortogonali), ma anche ai corrispondenti limiti applicativi, dei quali il testo non fa affatto mistero.

Peraltro è da rilevare che, procedendo attentamente nella lettura del Prontuario Tecnico, certe anomalie visive, che scorrendo la sezione fantastico-letteraria del libro sarebbero potute apparire come discutibili astrusità dovute all’esasperazione creativa d’uno scrittore in crisi d’autocontrollo, invece si rivelano pian piano frutto d’un approccio vigile e sistematico a tutti gli aspetti di questo modo di rappresentare la realtà così astratto. E non pochi episodi narrativi conducono per mano il lettore fin sul ciglio d’eventualità percettive che, a dispetto delle loro sembianze surreali, si rivelano invece illuminanti paradossi atti a condensare in immagini rivelatrici le successive argomentazioni manualistiche. Basti citare i loro titoli: ‘Voragine’, ‘Assenze’, ‘Angelo’, ‘Pompieri’, ‘Interno’, ‘Riflessione’ e ‘Giorno’. Così si scopre che quei brani hanno un ruolo decisivo anche ai fini d’una più completa comprensione e visualizzazione interiore, mentale, delle potenzialità formali del metodo, perseguendo un fine ben più pregnante che non quello d’offrire un mero appiglio di natura divulgativa a un testo che, per sua natura, sarebbe riservato a chi approfondisce una disciplina tecnico-scientifica.

Il tema dell’utilizzo in campo artistico, ornamentale o tecnico-utilitario di un’alternativa ‘inversa’ alla Prospettiva Lineare, la ‘Prospettiva Rovesciata1, è andato emergendo fin dalla fine degli anni ’10 del secolo scorso in relazione alle prassi formali talvolta praticate nei secoli XIV e XV dai grandi maestri russi nel campo delle Icone Sacre.

Prescindendo da ogni considerazione circa intenzionalità o potenzialità simboliche nell’impiego d’una tale alternativa, risulta che studi sistematici orientati a definire procedimenti grafici rigorosi su cui fondare l’applicazione pratica di questo tipo di rappresentazione dello spazio reale per operazioni di natura utilitaria e/o espressiva non sono stati finora né tanto praticati né diffusi, se non relativamente a pochi esempi, e comunque con esiti alquanto minimali o approssimativi.

Eclissi totale su uno scenario inverso” intende quindi affrontare l’argomento della Prospettiva Inversa con la volontà sia di chiarire in modo semplice ed efficace quali siano i presupposti logico-teorici del procedimento, sia d’illustrare, passo per passo, la sequenza delle operazioni grafiche da seguire, sempre e comunque derivate da quelle corrispondenti della Prospettiva Lineare, per eseguire qualunque rappresentazione di questo tipo.

Vi è anche esposta una procedura grafica che, seppur originariamente elaborata nell’ambito della Prospettiva Lineare, è vantaggiosamente utilizzabile anche nel contesto della sua alternativa inversa. È la rappresentazione prospettica della circonferenza tramite uso delle ‘Corde Coniugate’, che permette d’individuare rapidamente in prospettiva i diametri coniugati (o, volendo, gli assi maggiore e minore) dell’ellisse che costituirà l’immagine prospettica della circonferenza, ottenendone poi tutti gli altri punti mediante le consuete procedure di costruzione geometrica dell’ellisse.

Al termine della vicenda narrata il giovane eroe, apparati grafici alla mano e affrontando le altrui incredulità, sarà infine determinato a sottoporre la sua privata e inaudita infermità visuale a luminari in grado di prestargli soccorso.

STRALCI AUDIO:

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INTERVISTE:

Intervista su PRISMA MAGAZINE – maggio 2022 (alle pagine 60-61)

https://drive.google.com/file/d/1aN7SxW-iZjRIeTlr2XlgkvpvXiO2frBw/view?usp=sharing

 

Intervista su VoxLibri – 2021

https://drive.google.com/file/d/14lmMXjRzImbnOwhOvV4iG9cNsTKdtQ-C/view?usp=sharing

 

  1. Ci parli un po’ di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono arrivato a Roma dalla Sicilia con la mia famiglia d’origine quando avevo dieci anni. Diciassettenne, dopo aver frequentato il Liceo Artistico, mi sono iscritto alla Facoltà di Architettura, coltivando però anche la pittura, ma appassionandomi già prima della laurea a certi studi di geometria che in seguito m’avrebbero impegnato per anni. Successivamente mi sono anche occupato di arredamento, grafica e illustrazione, partecipando nel frattempo ad alcune mostre nei settori della divulgazione matematica e dell’artigianato ceramico. Ho quindi esercitato la professione di progettista in vari settori dell’arredamento, associando tale attività anche con l’effettuazione di “rendering” su incarico di altri professionisti. Più tardi mi sono dedicato all’invenzione di giochi topologici e strategici in scatola, partecipando anche con esito positivo a concorsi nel campo della progettualità ludica. Solo più recentemente, incoraggiato dai miei familiari, ho preso in considerazione l’attività di narratore, dapprima per superare, con approccio autoironico, un particolare periodo della mia vita; poi anche al fine di divulgare i risultati delle mie ricerche tecnico-applicative remote e recenti in vari settori della geometria.
  2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? L’attitudine alla scrittura mi si presenta in modo saltuario ed imprevedibile, senza alcuna regola apparente. Mi capita però frequentemente che l’intento stesso di esporre con la massima efficacia possibile quanto io già ho in mente solleciti l’affiorare di nuovi, imprevedibili contenuti che finiscono poi per confluire, consolidandoli, negli sviluppi dei temi.
  3. Il suo autore contemporaneo preferito? Italo Calvino. Ad una delle sue “Città Invisibili” ho anche ispirato “EUDOSSIA”, uno dei miei più riusciti giochi di strategia.
  4. Perché è nata la sua opera? In un primo momento il mio intento era solo quello di applicare in forma narrativa, ma corredata da illustrazioni esemplificative, un particolare metodo di rappresentazione della realtà tridimensionale finora quasi del tutto inutilizzato ed addirittura finora approfondito in termini molto parziali e superficiali: la cosiddetta “PROSPETTIVA INVERSA“. In un secondo tempo, a seguito di alcuni fruttuosi scambi d’idee con un mio carissimo amico e collega, il prof. Marco Sprecacenere (che ho anche inserito nel racconto come comparsa in uno degli episodi), ho pian piano modificato quel progetto iniziale dando molto maggior peso alla componente tecnico-applicativa del tema, ottenendo così un testo a suo modo nuovamente ibrido, composto per metà da una sezione fantastico-narrativa corredata da otto vedute immaginarie a colori realizzate in Prospettiva Inversa, e per l’altra metà da un vero e proprio manuale tecnico avente veri e propri intenti didattico-divulgativi di natura Geometrico-Proiettiva. Devo dire che questi due diversi “ambiti editoriali”, tradizionalmente considerati tra loro estranei, mi sembra che in questo caso siano riusciti ad integrarsi e perfino a supportarsi reciprocamente in modo soddisfacente.
  5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto? Il mio nonno materno gestiva una libreria e mio padre insegnava matematica e fisica. Io da ragazzo sfogliavo di nascosto dei volumi che i miei genitori conservavano gelosamente sotto chiave. In realtà si trattava perlopiù di testi riguardanti le Belle Arti. La mia formazione culturale s’è infatti sempre orientata di preferenza verso le Arti Visive. Un analogo sviluppo ha avuto anche la mia cultura musicale.
  6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà? Il mio racconto ha, in alcuni passaggi, un carattere ancora vagamente autobiografico e, come accadeva però in maniera più consistente nei miei racconti precedenti, sublima in chiave fantastica alcune vicende reali del mio passato.
  7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto? Qualche spunto narrativo, soprattutto quello che dà l’avvio al racconto, è estratto da vicende materialmente accadute: ho realmente passato un’estate a Trastevere lavorando come lavapiatti in una trattoria quand’ero studente. Ma la parte più significativa dell’immagine che io ho di me stesso consiste nella passione che ho per le mie personali ricerche di tipo geometrico-descrittivo; una componente a sua volta rilevante è però anche quella relativa alla costante condizione di stupore, disorientamento e necessità di riflessione che esprime il personaggio principale della vicenda (narrata, non a caso anche questa, in prima persona).
  8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera? A parte le ripetute sollecitazioni alla scrittura da parte dei miei familiari, l’elaborazione del testo e delle immagini che lo integrano è avvenuta in modo del tutto autonomo.
  9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo? Alle due persone con cui vivo: mia moglie e mia suocera. Devo confessare che m’hanno indotto loro a pubblicare il mio racconto. In seguito mi sono rivolto anche alle mie dirimpettaie, una delle quali in passato ha svolto l’attività di correttrice di bozze.
  10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook? Penso che le esigenze e gli orientamenti differenziati del pubblico andrebbero assecondati con l’offerta variegata dei canali disponibili, perlomeno fino a quando non dovesse nettamente emergere una preferenza di fruizione.
  11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro? Ritengo che, seppure in espansione, sia un fenomeno destinato a rimanere di nicchia, legato a quelle persone che per le loro limitazioni fisiche o per l’esiguità del loro tempo libero possono affidare la propria fruizione solo o prevalentemente a un canale acustico. Nel mio caso specifico, però, bisogna dire che il fatto stesso che nei miei racconti siano presenti, accanto a quelle narrative, cospicue componenti manualistico-disciplinari e che la stessa sezione narrativa sia massicciamente corredata da apparati figurativi aventi a loro modo un ruolo importante di supporto al testo scritto, rende l’uso dell’audiolibro particolarmente problematico.

BOOKTRAILER

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